tag:blogger.com,1999:blog-41473593238090257682024-03-13T11:03:34.850+01:00Gli Italiani di Cartagine“Gli Italiani di Cartagine” è il nome datoci dai nostri vicini nelle giornate in cui il popolo tunisino proteggeva se stesso e chiunque fosse loro vicino - compresi la nostra famiglia- dalle milizie di Ben Ali. Italiani di cartagine e' oggi uno spazio libero per raccontare la "nuova" Tunisia attraverso gli occhi un gruppo di amici italiani residenti e impegnati in Tunisia e non solo, uno spazio di denuncia e riflessione su fatti che stanno cambiando il mediterraneo.Unknownnoreply@blogger.comBlogger126125tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-28365107462734710052013-11-19T11:19:00.001+01:002013-11-19T11:22:25.399+01:00Au revoir a' la TunisieCome molti lettori avranno notato Italiani di Cartagine hanno spesso di postare da qualche tempo. Il nostro recente trasloco dalla Tunisia verso nuove mete, non ci permette piu' di essere osservatori privilegiati di una realta' ormai altamente mediatizzata nel bene e nel male.<br />
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Questo blog aveva senso per noi e per i nostri lettori in un momento storico in cui la denuncia e il racconto in lingua italiana di cio' che acadeva in Tunisia era assai importante. Oggi la blogsfera e' sommersa di siti, e di nuovi attori meglio collocati per continuare il racconto. <br />
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Un racconto iniziato nei giorni piu intensi della rivoluzione, culminato con il nostro <a href="http://www.nonhopiupaura.com/" target="_blank">libro</a>, e che ci ha regalato molte emozioni, grazie soprattutto a tutti voi, lettori he ci avete spronato con le vostre visite, con i vostro share, che ci hanno incoraggiato a continuare a dare voce a questo spazio. Un libro che e' ancora di grande attualita', e che vale la pena riprendere, alla luce delle nuove paure, per non dimenticare cio' che e' stato e cio' che il mondo arabo vuole evitare. <br />
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Oggi la Tunisia vive un momento che sfugge anche a noi, che non riusciamo piu' a raccontare e che necessita altre forze, altri osservatori e altri spazi. <br />
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Chiudiamo la nostra avventura con un ultimo post, presentandovi un video in arabo e francese (sorry), che racchiude il sentimento di molti amici tunisini con cui siamo in contatto e un po' di noi stesio, quello di una rivoluzione tradita, che ha bisogno di rinnovare la propria energia. Per questo lasceremo il blog attivo, proprio per lasciare una traccia di quei momenti che il popolo Tunisino ha vissuto con grande coraggio, perche' servano come ispirazione, per voltare una nuova pagina chissa', verso il paese che hanno tanto sognato. Ancora un grazie ancora a tutti voi!
<iframe width="420" height="315" src="//www.youtube.com/embed/Dnnu7IjWPzI" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-46444231587086374402013-06-03T23:19:00.001+01:002013-06-03T23:19:33.907+01:00La costituzione Tunisina in arrivo (traduzione non ufficiale)Condividiamo l'ultima bozza della costituzione tunisina (tuttavia in discussione) in versione francese. Per ora non ufficiale<br />
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La trovi <a href="https://www.dropbox.com/s/1k1n13649gjzwzx/Constitution%20de%20la%20R%C3%A9publique%20Tunisienne%20Traduction%20PNUD.pdf" target="_blank">qui</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-31741168269429776382013-02-28T15:13:00.000+01:002013-02-28T15:14:18.662+01:00Tunisia, perché ora Ennahda deve fare un passo indietro<div style="text-align: justify;">
Da <a href="http://www.resetdoc.org/EN/index">Reset-Dialogues on Civilizations</a>; intervista di Francesca Bellino</div>
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Nonostante la crisi politica che regna in Tunisia dal 6 febbraio, giorno dell’assassinio del leader dell’opposizione Chokri Belaid, secondo Slaheddine Jourchi, “il Paese ha ancora reali possibilità di edificare uno Stato emancipato e civile”. Jourchi, giornalista, ricercatore, tra i maggiori esperti di politica tunisina, attivista per i diritti umani e, dallo scorso 13 febbraio, tra le 16 personalità scelte per il consiglio dei saggi nominato per trovare soluzioni al caos politico creatosi dopo la morte di Belaid, pensa che le priorità rimangano quella di concludere i lavori dell’Assemblea per la nuova Costituzione e di fissare la data delle prossime elezioni parlamentari. “È vero, ci sono divisioni nei ranghi dell’élite e il fenomeno della violenza desta preoccupazione – dice –, ma c’è una presa di coscienza collettiva sulla necessità di ricorrere alle urne e di condannare l’uso della violenza come strumento di cambiamento”. Intanto, dopo le dimissioni del premier Hamadi Jebali, in seguito alla poco acclamata proposta di nominare un nuovo governo di tecnici, il presidente della repubblica, Moncef Marzouki, ha dato l’incarico di premier al ministro dell’interno Ali Laarayedh, proposto dal partito di maggioranza Ennahda per formare la lista dei nuovi ministri in una decina di giorni.</div>
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<strong>Cosa rappresenta l’assassinio di </strong><strong>Chokri Belaid</strong><strong> nella storia della Tunisia?</strong></div>
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L’assassinio di Chokri Belaid non è solo un crimine molto grave, ma rappresenta una spaccatura nella storia attuale della Tunisia post-rivoluzionaria. Quest’omicidio ha dimostrato che la scena politica sta scivolando verso la violenza politica. Ci sono tunisini pronti a eliminare i loro avversari per fini ideologici, per interessi di parte, o per servire forze esterne.</div>
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<strong>Come commenta la proposta di Hamadi Jebali di un governo di tecnocrati, le successive reazioni fino alle sue stesse dimissioni giunte il 19 febbraio?</strong></div>
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La proposta di Jebali era basata su una costatazione netta e chiara: dopo 14 mesi di esperienza la coalizione al potere ha fallito. Le cause sono varie, ma in primo luogo il ruolo dei partiti è stato negativo e l’impatto delle loro lotte interne per prendere il potere ha indebolito il governo. Questo è il motivo per cui Jebali ha reagito proponendo un governo di tecnocrati che avrebbe potuto garantire una separazione tra tutti i partiti, compreso Ennahda e le sue attività di governo. Sarebbe stata la soluzione ideale per salvare la seconda fase di transizione democratica. Ma la reazione negativa di Ennahda ha fatto abortire quest’ipotesi spingendo appunto Jebali alle dimissioni, dimissioni che lasciano Ennahda isolata in un angolo, mentre spingono gli altri partiti ad assumersi le proprie responsabilità. Quel che più si teme oggi è di vedere i partiti diventare parte del problema mentre il popolo li percepiva precedentemente parte della soluzione.</div>
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<strong>Dunque Ennahda attraversa una crisi di legittimità?</strong></div>
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Ennahda crede di star difendendo la legittimità elettorale e, visto che ha vinto le elezioni, pensa che sia suo diritto continuare a governare. Questo può essere un punto di vista logico, ma la fase di transizione attuale è difficile e complessa e necessita uno sforzo per unire tutto. Ma siccome il movimento islamista non possiede un’esperienza reale nel gestire il potere, e vista la crescente collera popolare, per il bene del Paese è diventato necessario allontanare momentaneamente Ennahda dal potere. Questa necessità non significa affatto un disconoscimento dei risultati elettorali, oppure una cospirazione contro la legittimità elettorale.</div>
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La Tunisia ha bisogno oggi di un’altra forma di legittimità, una legittimità consensuale da esercitare fino alle prossime elezioni mentre la corrente islamica rimane oggi prigioniera della sua brama di rimanere al potere. Ennahda ha paura che un suo eventuale ritiro abbia delle conseguenze negative sul suo futuro politico, tutto questo nonostante la caduta della sua popolarità negli ultimi mesi dovuta, per lo più, agli innumerevoli errori commessi.</div>
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<strong>Quali sono le sfide più importanti necessarie per garantire la transizione democratica? La Tunisia potrà essere un paese laico e progressista?</strong></div>
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Accanto alle sfide economiche che determineranno il divenire della rivoluzione, le sfide nel campo della sicurezza pesano non poco sulla vita politica. A ogni miglioramento della situazione della pubblica sicurezza, segue però sempre un momento di ricaduta. E quel che complica ancora di più questa situazione sono l’assenza di stabilità in Libia e l’espansione delle attività di al Qaeda in Algeria e in Mali. Ma nonostante questo, la Tunisia ha ancora reali possibilità di edificare uno Stato emancipato e civile.</div>
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Benché oggi si veda un sensibile aumento del numero dei salafiti in Tunisia, bisogna riconoscere che i tunisini sono piuttosto attaccati a un Islam moderato. Si tratta di un popolo che non è attratto dalla radicalità religiosa, non ama la violenza, e non gradisce di essere governato da partiti che possano portarlo a vivere in uno stato di isolamento dal resto del mondo. I movimenti di modernizzazione si affacciarono in Tunisia già due secoli fa ed è impossibile cancellarne i risultati in pochi anni.</div>
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<strong>Secondo lei dove potrebbe portare una eventuale deriva islamico-salafita?</strong></div>
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Il fenomeno islamico in Tunisia, come in tutto il mondo arabo, è complesso e vario. Ennahda, che ha scelto un approccio centrista, soffre oggi degli effetti negativi della sua esperienza di governo. Sarebbe difficile prevedere ora i risultati di questa esperienza, ma potrebbe uscirne più indebolita, più umile, aperta alla cooperazione con il resto dei partiti laici.</div>
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Certamente l’influenza delle correnti salafite sulle basi di Ennahda è diventata più evidente. In assenza di innovazioni più approfondite in materia di riforma religiosa, il clima generale in Tunisia, e anche a livello internazionale, potrebbe fornire un terreno adatto per l’espansione delle correnti conservatrici. In questo scenario, è pericoloso che la debolezza dello Stato continui e che si allunghi la fase di transizione, il rischio è che da questa situazione ne possano trarre vantaggio le reti violente vicine ad Al-Qaeda pronte a radicarsi nel suolo tunisino.</div>
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<strong>C’è il rischio di una guerra civile in Tunisia?</strong></div>
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Non credo che per la Tunisia si delinei il rischio di una guerra civile. È vero, ci sono divisioni nei ranghi dell’élite e il fenomeno della violenza desta preoccupazione, ma c’è una presa di coscienza collettiva sulla necessità di ricorrere alle urne e di condannare l’uso della violenza come strumento di cambiamento. L’assassinio di Chokri Belaid ha provocato uno shock nella società tunisina, ma nessuno ha rivendicato di reagire alla violenza con altra violenza. In Tunisia la cultura della pace è antica e ben radicata, ma quello che molti temono è la presenza di parti invisibili, interne ed esterne, che vogliono far esplodere la situazione attraverso l’assassinio di attivisti e intellettuali. Ed è a questo rischio che le varie forze politiche cercano di reagire, dobbiamo affrontare e vincere contro questi piani</div>
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Leggi <a href="http://www.reset.it/reset-doc/tunisia-oltre-al-caos-politico-qualcuno-torna-a-credere-nel-futuro" target="_blank">articolo intero</a></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-71370072223030697662013-02-27T17:11:00.000+01:002013-02-27T17:11:59.767+01:00La Triplice Sfida della Tunisia<b>Riportiamo un frammento di un articolo intervista sulla situazione attuale su <a href="http://www.ilcaffegeopolitico.net/la-triplice-sfida-della-tunisia/" target="_blank">Caffe Geopolico</a></b><br />
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<em>La Tunisia sta vivendo una fase delicata nella sua transizione e si trova ad affrontare una triplice sfida: politica, economica e sociale. Ma che cosa sta accadendo? Proviamo a raccontarlo con 5 semplici domande. Le risposte vengono date da uno dei maggiori esperti su questo argomento: <b>Emanuele Santi</b>, Economista principale incaricato della Tunisia presso la Banca Africana di Sviluppo. La maggiore libertà che ha portato il confronto, un franco scambio di idee, ha portato la paura. Cosa attende i giovani tunisini?</em><br />
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<b>Qual è la situazione in questo momento in Tunisia? Ci spieghi in termini semplici quali le fazioni e a che punto siamo.</b><br />
Come dice, la situazione è delicata. La Tunisia deve cercare di costruire un nuovo modello di <strong>governance democratica</strong>, rilanciare la propria economia in un momento internazionale poco favorevole ed in un contesto di forti pressioni sociali interni, derivanti da problemi non risolti quali la disoccupazione giovanile e l’ineguaglianza sociale. Dopo un anno e mezzo dalle prime elezioni libere, manca ancora un calendario definito per la finalizzazione della Costituzione e per l’organizzazione delle prossime elezioni. L’assassinio di un leader politico dell’opposizione di orientamento laico, avvenuto la scorsa settimana, ha provocato un’ondata generalizzata di <strong>protesta popolare</strong> con manifestazioni di piazza in numerose località del Paese. La proposta dell’attuale primo ministro Hamadi Jebali di formare un governo tecnico di larghe intese, capace di guidare la transizione ed organizzare le elezioni, potrebbe risolvere l’impasse, ma, nell’attuale stato delle cose, non è ancora certo se la proposta verrà accolta. Il paese vive questi giorni con il fiato sospeso.<br />
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<b>Dal punto di vista economico come vede la situazione? Siamo di fronte a un crollo dell’industria turistica e di un’inflazione che ormai è alle stelle.</b><br />
<b></b>Dopo una contrazione del PIL di quasi il 2% nel 2011, la Tunisia ha avuto una<strong> moderata ripresa economica</strong> nel 2012, stimata attorno al 3,5%. Una buona stagione dal punto di vista dell’agricoltura, una ripresa del turismo e degli investimenti diretti esteri (IDE), la ripresa della produzione di fosfati, quasi bloccati nel 2011 a causa delle proteste popolari nelle zone minerarie, hanno contribuito a raggiungere questa performance. La crisi economica e finanziaria in Europa e il conseguente calo della domanda estera hanno influenzato negativamente le esportazioni del settore off-shore, in particolare i prodotti tessili e dell’industria meccanica. Nel complesso tuttavia, le attività produttive hanno beneficiato di clima sociale relativamente più stabile rispetto all’anno precedente ed il mantenimento della domanda interna e proveniente dalla Libia hanno sostenuto l’economia. Per tutto il 2013 <strong>la ripresa continuerà, ma non a ritmi sufficienti</strong> per far fronte alle molteplici sfide socio-economiche del paese. L’<strong>industria turistica</strong> è in netta ripresa con un aumento del 45% di permanenze (notti in hotel) registrato nel 2012 rispetto all’anno precedente, e del 30% di proventi nel settore alberghiero (di fatto raggiungendo le cifre della Tunisia prima della rivoluzione). Tuttavia il settore è tra i più vulnerabili, risentendo della situazione di sicurezza attuale nel paese. Il settore soffre, inoltre, per il fatto di essere basato su un modello di turismo balneare a basso costo. Lo sviluppo di un turismo alternativo legato alle numerose attrazioni del paese, per esempio sul piano archeologico e naturalistico, è auspicabile e fattibile. L’inflazione, con conseguente perdita di potere d’acquisto, è un’altra preoccupazione delle famiglie tunisine, anche se lontana dalle cifre a due zeri tipiche di situazioni simili di transizione. Nel 2012 si è attestata al di sotto del 6%, e dovrà ridursi leggermente nel 2013.<br />
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Leggi l'intera intervista su <strong> </strong><a href="http://www.ilcaffegeopolitico.net/la-triplice-sfida-della-tunisia/" target="_blank"><strong>Caffe Geopolico</strong></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-72558555711891595472013-02-17T01:42:00.001+01:002013-02-17T01:42:05.568+01:00Les Tunisiennes entrent en résistance - rts.ch - émissions - temps présent - international<a href="http://www.rts.ch/emissions/temps-present/international/4519580-les-tunisiennes-entrent-en-resistance.html#.USAnN7v8rlw.blogger">Les Tunisiennes entrent en résistance - rts.ch - émissions - temps présent - international</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-38109637916146498772013-02-10T22:22:00.001+01:002013-02-10T22:32:34.178+01:00Tunisia, dal dolore una nuova speranza?<strong>Nena News</strong> : La reazione di massa contro l'assassinio politico ha dimostrato che lo spirito presente durante i giorni della rivoluzione è ancora vivo e che difficilmente potranno vincere i tentativi destabilizzanti di chi spera poter restaurare il vecchio regime o ancor meno, se fosse il caso, una dittatura islamica. Paradossalmente, uccidendo Chokri Belaid e colpendo una delle voci che con più forza chiedeva concreta democrazia e giustizia sociale, il Fronte Popolare ha moltiplicato la propria forza e autorevolezza. C'è da augurarsi che la sua morte serva per una partecipazione attiva del Fronte al processo politico, che servirebbe sia ad allargare il consenso sociale sia a rompere quella logica d'opposizione binaria tra Nahda e Nidaa Tounes che in questi mesi ha avvelenato la vita del paese.<br />
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Leggi articolo intero su <a href="http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50872#.URgPameiFr4.blogger">Nena News Agency | Tunisia, dal dolore una nuova speranza?</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-71290908724498439232013-02-09T23:00:00.000+01:002013-02-09T23:00:52.067+01:00Tunisia: il colpo di stato democratico?<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
"Colpo di stato piu democratico, sottile e intelligente nella storia della Tunisia" cosi ha definito un Mohamed Hedi Zaiem, Professore Tunisino dell'Universita di Tunisi in <a href="http://www.leaders.com.tn/article/mohamed-el-hedi-zaiem?id=10737" target="_blank">un articolo</a> apparso a poche ore dall'ultim annuncio di <span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" id="result_box" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_475151869="267" ud="null">Mohamed</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="268" ud="null">Jebali</span><span closure_uid_475151869="269" ud="null">, capo del governo</span><span closure_uid_475151869="270" ud="null">, che ha confermato oggi la sua</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="271" ud="null">decisione di</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="272" ud="null">licenziare</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="273" ud="null">i ministri dela Troika e </span><span class="hps" closure_uid_475151869="275" ud="null">di nominare</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="276" ud="null">un governo di</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="277" ud="null">tecnocrati</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="278" ud="null">parti</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="279" ud="null">indipendenti.</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="280" ud="null">Promette di non </span><span class="hps" closure_uid_475151869="282" ud="null">correre</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="283" ud="null">alle prossime elezioni</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="284" ud="null">e si impegna</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="285" ud="null">anche</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="286" ud="null">a dimettesi </span><span class="hps" closure_uid_475151869="287" ud="null">in caso di fallimento dei negoziati</span><span closure_uid_475151869="297" ud="null">.</span><br closure_uid_475151869="363" ud="null" /><br closure_uid_475151869="364" ud="null" /><span class="hps" closure_uid_475151869="298" ud="null">Ci sono</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="299" ud="null">molte tensioni</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="300" ud="null">all'interno del partito</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="301" ud="null">della troika</span> <span class="hps atn" closure_uid_475151869="302" ud="null">(</span><span closure_uid_475151869="303" ud="null">Ennahdha</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="304" ud="null">-</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="305" ud="null">CRP</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="306" ud="null">-</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="307" ud="null">Takatol</span><span closure_uid_475151869="308" ud="null">)</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="309" ud="null">e in particolare nel</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="310" ud="null">Ennahdha, ma la proposta di Jebali potrebbe raccogliere consensi tra vari partiti dell'opposizione, e all'interno della stessa Ennahdha. Secondo il prof. Zaiem, anche il partito finirebbe per sostenerla, per nascondere la propria frattura interna. </span></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNtJpdwFeC2sh6c73iGOoZU9hf1dRxXnvvq54QoRkV8uq0sY0S-4Nx6uox7tUY5UNikEVazv3Fb0L-xTRj87lFG3u0V8JULTXsk2-GXOvSoc3N6hpq2YKIkd4WQAVWMH59X0RN44Xhiq8/s1600/Ennhada.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" jea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNtJpdwFeC2sh6c73iGOoZU9hf1dRxXnvvq54QoRkV8uq0sY0S-4Nx6uox7tUY5UNikEVazv3Fb0L-xTRj87lFG3u0V8JULTXsk2-GXOvSoc3N6hpq2YKIkd4WQAVWMH59X0RN44Xhiq8/s320/Ennhada.jpg" width="262" /></a><span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_475151869="310" ud="null"></span></span><span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_475151869="310" ud="null"></span></span></div>
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<span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_475151869="318" ud="null">Oggi</span><span closure_uid_475151869="319" ud="null">,</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="320" ud="null">una parte del pa</span><span class="hps" closure_uid_475151869="322" ud="null">rtito</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="323" ud="null">Ennahdha ha</span> organizzato una contro-manifestazione presso <span class="hps" closure_uid_475151869="327" ud="null">Avenue</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="328" ud="null">Habib</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="329" ud="null">Bourguiba, raccogliendo poche </span><span class="hps" closure_uid_475151869="332" ud="null">migliaia di persone</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="333" ud="null">sul viale (contro il milione e 400,000 di ieri)</span><span closure_uid_475151869="334" ud="null">.</span> </span></div>
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<span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span closure_uid_475151869="348" ud="null">Pullman organizzati di sostenitori del partito islamico hanno </span><span class="hps" closure_uid_475151869="349" ud="null">cantato</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="350" ud="null">slogan</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="351" ud="null">contro</span> l'<span class="hps" closure_uid_475151869="353" ud="null">RCD (il vecchio partito di Ben Ali)</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="354" ud="null">contro la Francia</span> (che nei giorni precedenti aveva espresso preoccupazioni sull'uccisione di Belaid) <span class="hps" closure_uid_475151869="355" ud="null">e hanno lanicato minacce di di</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="356" ud="null">reazione violenta a chi dovesse attaccare la </span><span class="hps" closure_uid_475151869="359" ud="null">la legittimità</span> <span class="hps" closure_uid_475151869="360" ud="null">del partito di governo</span><span closure_uid_475151869="361" ud="null">.</span></span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span closure_uid_475151869="361" ud="null">Una prova di forza in gran parte fallita, che ha mostrato la spaccatura interna e la debolezza del partito, di fronte al successo delle forze dell'opposizione. </span></span></div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<br /></div>
<span a="undefined" c="4" closure_uid_475151869="124" lang="it" ud="null"><span closure_uid_475151869="361" ud="null">I tunisini (e non soli) rimangono con il fiato sospeso</span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-19037436769443116592013-02-08T22:14:00.000+01:002013-02-08T22:59:20.551+01:00La dignita' di un popolo e di una donna<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhthZX21_-th3aqGFx7bcRl9JRkGT3mm6Zp-VjQWcN3vgIcOE9wLar5YcH76WMFuBYLj9ZSloeyn1FWj4GJ9KNvGrBOqqKSTZU7w9WBxjybsIfM9UZNxkM9iHZzIDw0fiGWjDOei_LR7To/s1600/TUNISIA%252007-02-13%2520BELAID%2520WIDOW.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" jea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhthZX21_-th3aqGFx7bcRl9JRkGT3mm6Zp-VjQWcN3vgIcOE9wLar5YcH76WMFuBYLj9ZSloeyn1FWj4GJ9KNvGrBOqqKSTZU7w9WBxjybsIfM9UZNxkM9iHZzIDw0fiGWjDOei_LR7To/s320/TUNISIA%252007-02-13%2520BELAID%2520WIDOW.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Besma Khalfaoui: E' lei la protagonista di oggi, vedova di Chockri Belaid, uomo politico di opposizione Tunisino ucciso due giorni fa. Era lei alla guida di un corteo di un milione e messo di persone (fonti Ministero interno tunisino) in onore del nuovo eroe e martire della Tunisia. La sua morte ha segnato una svolta, ha solllevato le coscenze di un paese che non ne puo' piu' della lentezza della transizione politica, della violenza politica, del radicalismo religioso. "Il nome di mio marito e ormai stampato su lettere d'oro" ha affermato oggi. Il suo coraggio e la sua sofferenza, vissuta con grande dignita' e orgoglio, e' quello di un popolo oggi raccolto per difendere i valori per cui ha combattuto poco piu di due anni fa. Scesa in piazza il giorno stesso dell'omicidio, e' tornata oggi a lanciare un messaggio pacifico di cambiamento. Ci si aspettava il peggio, ma la Tunisia ci ha sorpreso. A parte qualche tafferuglio, il corteo di oggi e' stato esemplare. Si evitato il peggio di una deriva di violenza che poteva portare a transizioni obbligate in mani a militari, ma e' chiaro che oggi siamo ad una svolta. Come commentava qualcuno sulle reti sociali, oggi si sono celebrati due funerali, quelli di Belaid e quelli della coalizione del governo. In serata il primo ministro rilancia il governo di unita' nazionale, nonostante l’opposizione del suo stesso partito, ovvero Ennahda. Siamo ad un punto di non ritorno. Un passaggi e' obbligato. E la forza della voce di questa donna tuonera' come campanello di allarme che un cambiamento e' necessario </div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-71895213117043561092013-02-08T10:03:00.001+01:002013-02-08T10:33:04.777+01:00Aria di Rivoluzione?<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7p5sMQS0K9eo-s_-DCF5gd1LHCkUb26lLA3dKVxhG_1_LQgDfDPaPvRw-tURDzGi6v6YIslvM1rAa6Lip0VAsJN0egea4Kf29kzOiR3hHj_QZ_NHHpuJcqL1rR732FRj_qtlm5A3JJyk/s1600/BCkhjYMCAAA-vH1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="239" jea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7p5sMQS0K9eo-s_-DCF5gd1LHCkUb26lLA3dKVxhG_1_LQgDfDPaPvRw-tURDzGi6v6YIslvM1rAa6Lip0VAsJN0egea4Kf29kzOiR3hHj_QZ_NHHpuJcqL1rR732FRj_qtlm5A3JJyk/s320/BCkhjYMCAAA-vH1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Migliaia di persone riunite davanti casa di Belaid,<br />
in attesa del corteo funebre</td></tr>
</tbody></table>
Si respira un aria speciale oggi in Tunisia. L'attesa di una grande giornata. Supermercato dietro casa a Cartagine e' semivuoto. La calma illusoria tra le strade. Alcune scuole chiuse Voli cancellati (anche se lo spazio aereo e' formalmente aperto). E l'attesa di una grande manifestazione a Avenue Burghiba teatro storico dei grandi evenementi del paese, e di quel 14 gennaio che ha fatto storia. La gente e' nervosa. Diversamente da due anni fa l'esercito e' presente.C'e' la consapevolezza di esser ad un punto di svolta, anche se pochi credono ad una seconda rivoluzione. C'e' chi anticipa un possibile colpo di stato nell'aria, per traghettare il paese da un impasse, e prendere una decisione che il governo sempre piu' diviso non riesce a prendere. Oggi in piazza si prospetta una protesta pacifica, ma gli agitatori non macheranno. C'e' forte voglia di cambiamento e diversamente da tante proteste nei mesi passati, il popolo sembra riunirsi contro l'immobilismo, contro l'estremismo, contro chi rema conro la transizione democratica. Un grande corteo si sta preparando davanti casa del leader dell'opposizione assassinato Belaid per poi continuare su Avenue Boughiba. Coraggio Tunisia. Che oggi sia un grande giorno!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-17494571541858941402013-02-07T13:44:00.001+01:002013-02-07T13:57:01.518+01:00Ennhada si spacca<span a="undefined" c="4" closure_uid_j3wxmk="114" id="result_box" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_j3wxmk="306" ud="null">Il principale partito al governo Ennahdha</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="307" ud="null">rifiuta la <a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2013/02/tunisia-al-bivio-ma-in-quale-direzione.html" target="_blank">proposta</a></span> del suo primo ministro <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="308" ud="null">Hamadi Jebali</span> di ieri sera di un governo tecnico U<span class="hps" closure_uid_j3wxmk="310" ud="null">na grave crisi</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="311" ud="null">si apre all'interno del partito. In un<a href="http://www.tuniscope.com/index.php/article/21099/actualites/politique/ghanjeb-523122" target="_blank"> intervista</a> </span><span class="hps" closure_uid_j3wxmk="317" ud="null">Rached</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="318" ud="null">Ghannouchi, il segretario generale del partito, </span><span class="hps" closure_uid_j3wxmk="319" ud="null">ha affrontato </span><span class="hps" closure_uid_j3wxmk="320" ud="null">Jebali</span> <span class="hps atn" closure_uid_j3wxmk="321" ud="null">ieri "</span><span closure_uid_j3wxmk="322" ud="null">Ennahdha</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="323" ud="null">rispondere alle proposte</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="324" ud="null">Hamadi</span> <span class="hps" closure_uid_j3wxmk="325" ud="null">Jebali". Il quadro si complica con una evidente frattura all'interno di Ennhada, che potrebbe esser la chiave di volta per uno spacco tra moderati e conservatori. </span></span><br />
<br />
<span a="undefined" c="4" closure_uid_j3wxmk="114" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_j3wxmk="325" ud="null">Nel frattempo l'<a href="http://www.tuniscope.com/index.php/article/21101/actualites/politique/hamma-hammami-260623" target="_blank">opposizione</a> c<span a="undefined" c="4" closure_uid_z2rx33="114" id="result_box" lang="it" ud="null"><span class="hps" closure_uid_z2rx33="134" ud="null">hiama</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="135" ud="null">il popolo</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="136" ud="null">a osservare</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="137" ud="null">uno sciopero generale per domani, </span><span class="hps" closure_uid_z2rx33="138" ud="null">il giorno</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="139" ud="null">dei funerali</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="140" ud="null">in onore</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="141" ud="null">del defunto </span><span class="hps" closure_uid_z2rx33="142" ud="null">e chiede</span> <span class="hps" closure_uid_z2rx33="143" ud="null">lo scioglimento dell'</span><span class="hps" closure_uid_z2rx33="144" ud="null">Assemblea Costituente. Nel paese regna un caos calmo, in attesa di domani</span></span></span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-7584793735765386002013-02-06T21:32:00.001+01:002013-02-10T01:00:28.545+01:00Tunisia al bivio, ma in quale direzione?<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJSvj6LkmcI7A_erivzk1kDTPaSs_l8q2t9cnpxvXUtoLmB9aGZ8ZKuLF_r276x3uIM_M8KF_KaFM9nwR0-NO22YPygmb6IYlBZrevDIbI-I-t5kHx1u5G3GFJrYpmY9oYsxBwTBaMYyY/s1600/Tunisia+lutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" jea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJSvj6LkmcI7A_erivzk1kDTPaSs_l8q2t9cnpxvXUtoLmB9aGZ8ZKuLF_r276x3uIM_M8KF_KaFM9nwR0-NO22YPygmb6IYlBZrevDIbI-I-t5kHx1u5G3GFJrYpmY9oYsxBwTBaMYyY/s1600/Tunisia+lutto.jpg" /></a>Una sveglia amara questa mattina. Entrare in ufficio e vedere colleghi in lacrime non e' una cosa usuale, eppure e' successo oggi. Non piangono per un parente ucciso, ma piangono per un uomo politico ucciso a colpi di pistola davanti a casa sua. Si tratta di Chokri Belaid, leader di uno dei partiti di opposizione della nuova Tunisia democratica. La Tunisia piange oggi non solo per Chokri Belaid, ma per un paese che si trova oggi minacciato quanto mai da una violenza mirata, <a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2012/09/attacco-allambasciata-alcune-reazioni.html" target="_blank">qualche mese fa verso ambasciata</a>, poi altri uomini politici, infine oggi un omicidio che vuole mettere a tacere un uomo, che la stera prima, su Nessma TV, lanciava un attacco al prinicipale partito al governo di non agire sulla violenza politica. </div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
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Oggi si e' scatenata la piazza, come non vedevamo da tempo, ma si teme una <a href="http://www.tunisia-live.net/2013/02/06/fears-of-escalating-violence-after-assassination-of-opposition-leader/" target="_blank">escalation di violenza</a>. </div>
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Stasera in un intervento televisivo, il primo ministro ha annunciato un governo tecnico e elezioni anticipate. Richiama alla calma promettendo di concentrarsi sui veri problemi della Tunisia, la lotta alla discoccupazione, al carovita. Sulla rete c'e' che parla di un deja vu, di un intervento troppo tardivo, come quello di Ben Ali che il 13 Gennaio cerco' di salvare l'insalvabile. </div>
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Quello che e' chiaro e' che siamo ad un punto di svolta, in quale direzione non si sa. Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-47860037224823220002013-01-13T21:55:00.000+01:002013-01-13T22:04:10.116+01:0014 Gennaio tra amarezza e nuove paureDomani si celebra in tutto il paese il secondo anniversario dalla rivolta che a messo fine alla dittatura di Ben Ali e ha dato inizio alla cosiddetta primavera araba. Dopo soi 24 mesi da questo momento storico, piena di fervori e nuove speranze, il sentimento generale che si cattura e' quello di un passaggio a un sentimento di <span a="undefined" c="4" cd="null" closure_uid_e7zk6t="119" id="result_box" lang="it"><span cd="null" class="hps" closure_uid_e7zk6t="187">malinconia,</span> <span cd="null" class="hps" closure_uid_e7zk6t="188">sospetto</span><span cd="null" closure_uid_e7zk6t="189">,</span> sdegno nei confronti di una "rivolta - ci tengono a precisare ormai in molti - non una rivoluzione". Una rivoluzione porta ad un nuovo ordine, oggi la Tunisia e' per lo piu' in una transizione o in un nuovo "disordine". "Perche' festeggiare domani? - ci chiede il panettiere di Carthage - domani a festeggiare sara solo il governo. Non sono certo loro (con chiaro riferimento Ennhada, il partito islamico al governo) ad aver fatto la rivoluzione. Sono i giovani e i poveri dell'interiore del paese! Per questa gente nulla e' cambiato". Nulla e' cambiato, e' la frase che piu si ascolta tra le strade di Tunisi. Anzi molto parlano di cambiamenti in peggio. L'idea di un "<a href="http://www.newstatesman.com/world-affairs/middle-east/2012/12/myth-islamist-winter" target="_blank">inverno islamico</a> dopo la primavera" e diventato un tormentone e un immagine molto chiara delle nuove paure. E il tema della paura, di cui tanto avevamo parlato sul nostro <a href="http://www.nonhopiupaura.com/" target="_blank">libro</a> descrivendone come la sua fine sia stato il vero motore della rivoluzione, si riaffaccia oggi come tema portante del dibatto tunisino. Paura di una islamizzazione, paura di un ritorno ad un partito-stato onnipresente, paura di un futuro sempre piu' incerto, paura di perdere le nuove liberta' acquisite, paura anche si scendere su Avenue Bourghiba, per assistere ad una celebrazione che si presenta non priva di rischi in termini di sicurezza pubblica. Quanto siamo lontani dai 50-100,000 persone che 2 anni fa scesero rischiando tutto e tutti, pieni di coraggio e speranze per un futuro migliore. </span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-52379386801758444102013-01-12T14:03:00.002+01:002013-02-09T17:18:02.988+01:00Souk Attanmia ripartire con i giovani e l'innovazione <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="post-header">
<div class="post-header-line-1">
<span style="color: #871300;"></span></div>
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<div class="post-body entry-content" id="post-body-2508797681446028615" itemprop="description articleBody">
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Costruire un nuovo paese basato sulle idee dei giovani e sulla valorizzazione dello spirito imprenditoriale, in una nuova Tunisia post-rivoluzionaria: è questo il tema dell’evento che si terrà il <a href="https://www.facebook.com/#!/events/379366942153542/"><span style="color: #a12311;">10 gennaio 2013 alla Cité des Sciences di Tunisi</span></a>. Luogo simbolo della gioventù tunisina, si trasforma oggi nel palcoscenico sul quale verrannno premiati 71 giovani che sono riusciti ad emergere con delle idee innovative.<o:p></o:p></span></div>
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<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Vengono con le loro speranze, sono giovani, per la maggior parte disoccupati, rappresentanto il caleidoscopio della nuova Tunisia che emerge dalla rivolta che due anni fa ha messo fine alla dittatura di Ben Ali, oggi liberi dalle pressioni e dalle influenze del vecchio regime. “Una dittatura che reprimeva non solo le libertà individuali, ma anche l’iniziativa economica libera” dichiara Douja Gharbi, imprenditrice e Vice Presidente di CONECT, una’associazione patronale nata dopo la rivoluzione e partner dell’iniziativa, oggi libera di esprimere il suo potenziale.<o:p></o:p></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Per sostenere la realizzazione di questo progetto, unico nel suo genere in tutta l’Africa, venti partners, a partire dalla Banca Africana di Sviluppo, passando alla </span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">società civile, al mondo associativo, ma anche alle grandi imprese come Microsoft, Total, Tunisiana, terminando con i classici dello sviluppo, le Nazioni Unite (FAO, ILO, UNIDO, OIM), si </span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">sono lanciati in questo programma che offre non solo finanziamento ma anche accompagnamento per un anno. L’iniziativa <a href="http://www.soukattanmia.org/"><span style="color: #871300;">Souk Attanmia</span></a> si è dimostrata unica nella sua capacità di costruire una nuova forma di cooperazione tra partners pubblici e privati, e di creare un network che permette ai promotori di espandere i propri orizzonti, di entrare in contatto con organizzazioni internazionali e grandi imprese. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">Tra i partners, nessun logo italiano. Tuttavia, gli italiani non mancano: Monica Carco, rappresentante residente dell'<a href="http://www.unido.org/"><span style="color: #a12311;">UNIDO</span></a> (organizzazione specializzata nello sviluppo industriale) a Tunisi; Lorena Lando, rappresentante dell’organizzazione mondiale per le migrazioni (<a href="http://www.iom.int/cms/en/sites/iom/home.html"><span style="color: #871300;">OIM</span></a>). Italiano è anche il </span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">coordinatore dell’iniziativa, <a href="http://www.maroccoggi.it/economia/2349-un-italiano-guida-la-rivoluzione-della-cooperazione-in-tunisia.html" target="_blank">Emanuele Santi</a>, economista incaricato della Tunisia presso la <a href="http://www.afdb.org/"><span style="color: #a12311;">Banca Africana di Sviluppo</span></a>. “Oggi la Tunisia ha bisogno di un rilancio economico per riuscire nella transizione politica” afferma, “ed attraverso questo iniziativa vogliamo mostrare che il paese ha il talento necessario per ripartire”.</span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"> Fughe di cervelli o menti prestate alla cooperazione, queste voci italiane portano con sé la creatività e l’innovazione made in Italy. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">È con questo spirito che alla Cité des Sciences salgono sul palco questi nuovi talenti, emersi tra circa 2.000 candidati con un'idea imprenditoriale, un progetto definito o un sogno nel cassetto. Chiunque necessitasse di una somma compresa fra i 5.000 ed i 15.000 Euro ha potuto ricevere un dono per cominciare la propria attività; per cifre superiori è stata facilitata la procedura di richiesta di un prestito, presso istituti di credito, utilizzando questo fondo come garanzia. La commissione di valutatori era composta da rappresentanti di ogni partner: </span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';">“Tutti hanno contribuito a sviluppare l'idea” spiega Monica Carco, “e ogni partner contribuirá alla sua esecuzione a seconda del proprio settore di competenza”. Sarà Microsoft ad esempio a fare il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">coaching</i> dei progetti nel settore informatico, mentre la FAO seguirà i progetti agricoli, Total i progetti ambientali ed energetici, etc.</span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Quello che finora colpisce di più, comunque, è l'enorme partecipazione della società civile, e soprattutto di quelle fasce della popolazione più svantaggiate, vero obiettivo del progetto. I giovani fra i 18 e i 34 anni rappresentano il 54% dei beneficiari, le donne sono un terzo dei candidati selezionati.</span><i><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: Noteworthy-Light;"><o:p></o:p></span></i></div>
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“</span><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Questi progetti faranno la differenza” spiega Federica Ricaldi, ultima firma italiana del team <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Soukattanmia</i>, “grazie all’effetto leva, con 1 milione di Euro di sovvenzione, sono stati mobilitati circa 2 milioni addizionali, per un finanziamento totale di 3 volte la cifra iniziale”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 24.3pt 0pt 0in; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif';">Non si vuole certo elogiare un progetto pilota che deve ancora dare i suoi risultati concreti, ma guardando alla passione e alla creatività con cui viene portata avanti, giorno per giorno, possiamo affermare che a qualche giorno dal secondo anniversario della rivoluzione verrà lanciato un segnale forte ad un paese che e’ ad un bivio storico. Costruire dal basso è possibile, e speriamo, insieme a questi 71 giovani, che il Souk At-tanmia lo dimostrerà a tutti noi.<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 0in 0pt; mso-hyphenate: auto; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; font-size: 9pt; mso-bidi-font-family: HelveticaNeue-Bold; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: FR; mso-font-kerning: 0pt;">A proposito del Souk At-tanmia </span></b><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; font-size: 9pt; mso-bidi-font-family: HelveticaNeue-Roman; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: FR; mso-font-kerning: 0pt;">: frutto di un partenariato pilota fra 20 rappresentanti delle organizzazioni pubbliche, delle imprese private, e della società civile, Souk At-tanmia consiste nell’identificazione, nel finanziamento, nell’accompagnamento dei progetti che mettono in valore i talenti, l’innovazione e lo spirito d’impresa al fine di creare impiego e reddito in tutte le regioni della Tunisia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 0in 0pt; mso-hyphenate: auto; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0in 0in 0pt; mso-hyphenate: auto; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;">
<b><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; font-size: 9pt; mso-bidi-font-family: HelveticaNeue-Bold; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: FR; mso-font-kerning: 0pt;">I partners : </span></b><span lang="IT" style="font-family: 'Candara','sans-serif'; font-size: 9pt; mso-bidi-font-family: HelveticaNeue-Roman; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: FR; mso-font-kerning: 0pt;">Banca Africana di Sviluppo (AfDB), Banca per il finanziamento delle Piccole e Medie Imprese (BFPME), l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il British Council in Tunisia, la Banca tunisina di solidarietá (BTS), il Centro dei Giovani Dirigenti d’Impresa (CJD), Confederazione delle Imprese cittadine in Tunisia (CONECT), il il Dipartimento di Sviuppo Internazionale inglese (DFID), l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e (FAO), Microsoft, Business School mediterranea (MSB), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), il programma delle Nazioni Unite industriale (ONUDI),il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD), Talan Tunisia, Total Tunisia, l’Associazione Touensa, Tunisiana.<o:p></o:p></span></div>
<a href="http://www.soukattanmia.org/"><span style="color: #871300;">www.soukattanmia.org</span></a></div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-7405923390324032012-12-12T21:08:00.005+01:002012-12-12T21:08:43.942+01:00Evitata "escalation" sciopero cancellato<span closure_uid_84phkg="150">Alla vigilia dello sciopero generale, Il segretario generale</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="151">della UGTT, il maggiore sindacto tunisino, ha annullato lo sciopero richimando all'unita e alla vigilanza contro chi trama contro </span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="152">richiede</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="153">vigilanza</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="154">e di unità</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="155">in tutta l'Unione</span><span closure_uid_84phkg="156">,</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="157">contro</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="158">ciò che sta accadendo</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="159">contro di essail sindacato</span><span closure_uid_84phkg="162">.</span> <span class="hps atn" closure_uid_84phkg="163">L'</span><span closure_uid_84phkg="164">UGTT</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="165">andrà sempre</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="166">per difendere il paese</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="167">e la sua unità</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="168">", recita <a href="https://www.facebook.com/ugtt.page.officielle" target="_blank">la</a></span><a href="https://www.facebook.com/ugtt.page.officielle" target="_blank"> <span class="hps" closure_uid_84phkg="169">pagina ufficiale di Facebook</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="170">del sindacato</span></a><span closure_uid_84phkg="171">, </span><span class="hps" closure_uid_84phkg="172">spiegando la </span><span class="hps" closure_uid_84phkg="173">decisione con</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="174">il desiderio di</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="175">preservare il clima di</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="176">pace sociale</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="177">in questa</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="178">difficile fase</span><span closure_uid_84phkg="182">,</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="183">segnata in particolare</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="184">dalle attività di</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="185">gruppi armati</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="186">al confine</span> <span class="hps" closure_uid_84phkg="187">con l'Algeria</span><span closure_uid_84phkg="188">.</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-15783595036194462672012-12-09T22:40:00.000+01:002012-12-09T22:40:04.246+01:00Tunisia, verso il 13 dicembre: una seconda rivoluzione<span a="undefined" c="4" closure_uid_semsxr="119" id="result_box" lang="it"><span class="hps" closure_uid_semsxr="204">La scorsa settimana l'UGTT, il piu grande sindacao tunisino ha indetto uno sciopero generale, non succedeva dalla rivoluzione, in seguito alla "escalation" di violenze e intimidazioni di forze vicine all'ala radicale di Ennhada.Una seconda rivoluzione? L'inizio della fine di Ennhada? Un Egitto bis? Secondo un eccellente post che abbiamo raccolto su una pagina facebook di un alto funzionario tunisino "Le proteste</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="205">di ieri</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="206">hanno il merito</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="207">di chiarire la natura</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="208">della battaglia</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="209">che si gioca</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="210">oggi nel nostro Paese</span><span closure_uid_semsxr="211">:</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="212">da un lato</span><span closure_uid_semsxr="213">,</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="214">i sindacalisti</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="215">e i loro amici</span> a <span class="hps" closure_uid_semsxr="216">difendere una</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="217">organizzazione storica</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="218">che era tutto</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="219">lotte per la libertà</span><span closure_uid_semsxr="220">, la democrazia</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="221">e il progresso</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="222">del popolo tunisino</span><span closure_uid_semsxr="223">, dall'altro</span><span closure_uid_semsxr="224">, la predicazione</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="225">dell'odio</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="226">e della violenza di alcuni imam, dotati di un vero e proprio progetto fascista che vede qualsiasi </span><span class="hps" closure_uid_semsxr="230">opposizione</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="231">al governo</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="232">come</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="233">eresia.</span><span class="hps" closure_uid_semsxr="238">Il futuro</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="239">del nostro Paese</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="240">si sta giocando</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="241">in questo momento</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="242">e sarà</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="243">soprattutto</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="244">il giorno</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="245">dello sciopero generale</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="246">il Giovedi</span> <span class="hps" closure_uid_semsxr="247">13!"" Il risultato e' molto incerto, ma la posta in gioco e' di certo molto alta. </span></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-27540158748083570792012-10-10T00:20:00.000+01:002012-10-10T00:20:32.600+01:00Tunisia: la nuova strategia della paura?<span a="undefined" c="4" closure_uid_93mcsy="123" id="result_box" lang="it" oc="null"><span class="hps" closure_uid_93mcsy="152" oc="null">Un anno e mezzo fa sceglievamo per il nostro libro proprio il titolo "<a href="http://www.nonhopiupaura.com/" target="_blank">non ho piu paura</a>". La Tunisia si era liberata dalla paura del proprio ditttaore, l'occidente si era scoperto nudo di fronte alle proprie paure dell'altro, rilanciando un nuovo interesse e fascino per le cosiddette privameve arabe. Oggi piu' voci si sollevano su una strategia piu' o meno strutturata di rilancio della paurain Tunisia. Come descitto abilmente in un <a href="http://www.leaders.com.tn/article/abdelwahab-meddeb-viol-a-tunis?id=9421" target="_blank">articolo di Abdelwaheb Medded</a>, dietro la "tolleranza" dell'attuale governo dei salafiti, ci sarebbe un'alimentazione del principo che ricentralizza attorno allo stato </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="159" oc="null"> l'onere</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="160" oc="null">di proteggere</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="161" oc="null">la sicurezza dei</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="162" oc="null">cittadini</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="163" oc="null">della violenza</span><span closure_uid_93mcsy="164" oc="null">.</span> Un principio che viene ricordato ogni venerdi attraverso imponenti schieramenti di forze all'orrario della preghiera. <span class="hps" closure_uid_93mcsy="165" oc="null">Per</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="166" oc="null">far crollare la </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="167" oc="null">libertà si deve</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="168" oc="null">rilasciare</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="169" oc="null">sulla paura, o </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="171" oc="null">deliberatamente</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="172" oc="null">reintrodurre</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="173" oc="null">la paura di forze estremiste</span><span closure_uid_93mcsy="175" oc="null">.</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="176" oc="null">Non solo si finisce per </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="177" oc="null">incoraggiare gli abusi dei </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="178" oc="null">criminali</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="179" oc="null">salafiti, ma corpo di </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="183" oc="null">polizia</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="184" oc="null">e giudici</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="187" oc="null">trasformano</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="188" oc="null">le vittime</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="189" oc="null">in</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="190" oc="null">colpevoli</span><span closure_uid_93mcsy="191" oc="null">.</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="192" oc="null">La sensazione</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="193" oc="null">di insicurezza e</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="194" oc="null">terrore</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="195" oc="null">cresce e si diffonde, </span><span class="hps" closure_uid_93mcsy="197" oc="null">quando</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="198" oc="null">le figure di autorità</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="199" oc="null">si mescolano</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="200" oc="null">con i delinquenti</span> <span class="hps" closure_uid_93mcsy="201" oc="null">e criminali, tirandosi da parte, come e' successo con li <a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2012/09/scuola-americana-rabbia-e-orgoglio.html" target="_blank">attacchi all'ambasciata e alla scuola americana</a>, o ci si rende protagonisti di crimini verognosi come lo <a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2012/10/velate-o-violentate.html" target="_blank">stupro della giovane</a> commesso dalle forze di polizia. Difficile in questi contesti rimare dell'ormai nostalgico "jamais plus peur" post-rivoluzionario, ma e' chiaro che cedere alla paura non fa altro che dare spazio e far vincere la strategia piu' o meno nascosta dietro gli eventi delle ultime settimane. </span></span><br />
<div id="spell-place-holder" style="display: none;">
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-43904019656810785832012-10-04T00:33:00.000+01:002012-10-04T00:34:29.283+01:00Velate o violentate?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1lNjM9nCUF_pid9WIdJic169t_2TPg6rqB_szGriNYKt9oF_0p3UJg34lX65Z0StxLf7roPryuBN2a6SJIxVukyf_YiiJ2R62DaJEC7h3BedqUprxIo4q8wwDOMP4uzTWxzSxsWR90Fw/s1600/Viole.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1lNjM9nCUF_pid9WIdJic169t_2TPg6rqB_szGriNYKt9oF_0p3UJg34lX65Z0StxLf7roPryuBN2a6SJIxVukyf_YiiJ2R62DaJEC7h3BedqUprxIo4q8wwDOMP4uzTWxzSxsWR90Fw/s200/Viole.jpg" width="200" /></a></div>
..E' il messaggio provocatorio (vedi foto) di una delle centinaia di donne che si son presentate ieri 2 Ottobre a sostegno di Mariam, violentata da 2 poliziotti Tunisini il 3 settembre a Ain Zaighouan e successivamente accusata di atti osceni in luogo pubblico! Per molti, la storia di Mariam, e' il fondo di una rivoluzione fallita, di un ritorno dell'impunita' dell'epoca di Ben Ali, di un governo che non sa piu' controllare il territorio ne le proprie forze dell'ordine (come gia' visto durante l'<a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2012/09/scuola-americana-rabbia-e-orgoglio.html" target="_blank">attacco all'ambasciata e alla scuola americana</a> di qualche settimana fa), come di un'avanzata di un ondata radicale che fa della donna la vittima di un nuovo (anche se molto arcaico) modello di societa dove il moralismo si applica in un unica direzione.<br />
<br />
La reazione delle centinaia di attivisti per strade, la campagna di mobilizzazione massiccia sulla rete, il coraggio di una ragazza che non ha avuto peli sulla lingua nel denunciare apertamente i propri aggressori (incluso in televisione) e rivendicare la propria dignita', e' forse l'atra faccia di un paese che vuole lottare per non rientrare nel baratro dell'inpunita', che vuole proteggere i diritti della donna e che si trova a vivere un passaggio molto delicato di una transizione, che oggi quanto mai rimane incerta. <iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/KRdGacKoW0w" width="560"></iframe><br />
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Come al solito da tristezza il continuo disinteresse del nostro paese a questo passaggio delicato. Mentre <a href="http://www.mag14.com/actuel/35-societe/1017-le-gouvernement-francais-lsolidairer-avec-la-victime-du-viol-policier.html" target="_blank">ministri francesi esprimono solidarieta' alla donn</a>a, persino delle <a href="http://www.mag14.com/actuel/35-societe/1024-ukrainiennes-aux-seins-nus-pour-defendre-la-victime-tunisienne-du-viol-policier.html" target="_blank">Ucraine scendono in piazza</a>, i pochi 70 kilometri che di separano dalla Tunisia sembrano un gran fossato. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-76099715117393872082012-10-01T22:42:00.000+01:002012-10-01T23:08:06.026+01:00Hyper-revolutionUn video sul potere del social networking...da gustare
<iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/kHbJD7xV6ks" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-76991198246451414582012-10-01T20:03:00.001+01:002012-10-01T23:08:34.137+01:00Tunisia: donne sempre in prima filaSi è scritto nei giornali europei che l'assalto all'ambasciata USA e la devastazione dell'edificio scolastico adiacente hanno gettato fango sull'immagine della Tunisia e della sua cosiddetta "rivoluzione dei gelsomini". Beh, la vera notizia è che qui stiamo spalando fango da un bel po' di tempo, cari amici europei, ma soprattutto italiani, senza che nessuno se ne accorga perché se non ci sono un po' di salafiti e qualche vignetta su Mohamed a nessuno importa di cosa stia facendo questo popolo sofferente e coraggioso contro tutti i tentativi di riportarlo indietro... e la lotta spesso paga, anche qui - scrive Patrizia Mancini
Leggi l'articolo intero cliccando <a href="http://www.agoravox.it/Tunisia-le-donne-sempre-in-prima.html">qui
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-62638299846186681812012-09-24T21:26:00.001+01:002012-09-24T21:28:21.365+01:00La scuola americana a Tunisi riapreIn tempo record, con gran determinazione, la scuola americana a Tunisi riapre le porte dopo soli 10 giorni dall'attacco del maledetto <a href="http://italianidicartagine.blogspot.com/2012/09/questa-non-e-la-tunisia.html">14 settembre</a>. Ecco alcune immagine di prima e dopo. Si riparte!
<iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/8LlypXTMUrk" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-42908215079670923502012-09-24T21:13:00.003+01:002012-09-24T21:14:07.867+01:00Tunisia accesi i riflettori sullo scontro di civilta'
Segnaliamo un articolo interessante di Patrizia Mancini sui recent scontri e il conflitto tra Ennhada e i salafisti. Clicca <a href="http://www.agoravox.it/Tunisia-accesi-i-riflettori-sullo.html">qui</a> e Buona lettura
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-64952326177980417382012-09-23T22:07:00.001+01:002012-09-23T22:14:04.550+01:00Islam is PeaceDopo un venerdi un po' teso ma alla lunga piu' calmo del precedente, il Week-end e' stato "tranquillo" a Tunisi.
Condividiamo un video che fa riflettere
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="http://www.youtube.com/embed/LWx3Ckh_F4o?fs=1" width="480"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-29866187822933854712012-09-20T22:48:00.003+01:002012-09-20T22:50:23.430+01:00Scuola Americana: rabbia e orgoglio...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEittW8ENkyBUS_jbsm9nu2Qgfs6do85uHaDYa9CJGQW8ZRvdnT0SVVlKwuFdBUNHg8mxWSpHBqvsdb-GJoTKnTQ7AJNNIJhsGB984gZ4bx3TdzZACvC9l_VqpRe8vNbFjPoRgA8ebuEEKU/s1600/Classe+Bruciata.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" hea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEittW8ENkyBUS_jbsm9nu2Qgfs6do85uHaDYa9CJGQW8ZRvdnT0SVVlKwuFdBUNHg8mxWSpHBqvsdb-GJoTKnTQ7AJNNIJhsGB984gZ4bx3TdzZACvC9l_VqpRe8vNbFjPoRgA8ebuEEKU/s320/Classe+Bruciata.JPG" width="320" /></a></div>
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...Non si tratta di Oriana Fallaci, ma tutt'altro: una reazione di chi vuole rimboccarsi le maniche e ripartire. Visitare la scuola americana a Tunisi in questi giorni e' come passare attraverso una tempesta emozionale, ad iniziare da un enorme rabbia di fronte a immagini come queste. Si tratta proprio della classe di nostro figlio, prima elementare. Come si vede nulla e' rimasto, materiale didattico all'avanguardia, disegni dei bambini, giochi, lavagne, sedie. Tutto e' andato in fumo. Perche' fare cio' a dei piccoli? A stento si trattengono le lacrime, molti genitori non resistono, come una mamma Tunisina di un ragazzo nostro compagno alla cui tristezza si accompagna la vergogna. Si rivolge a me, quasi per scusarsi "non e' questo l'Islam - mi dice - non e' questa la Tunisia". Ne siamo convinti anche noi. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhciZOrKT3lWPgiQRWAJcEcPhtjhO5GrLIkCj6F5OiL_lajOUHTto_P_PHhbo8yBR2_UcvoBSZsuzNRdnpvkONJ6ll_uAsJWYvkBN9QEAabpKe17fc7GcBomcvFMjA-dN_8l9B2mQvfiE8/s1600/Francesca.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhciZOrKT3lWPgiQRWAJcEcPhtjhO5GrLIkCj6F5OiL_lajOUHTto_P_PHhbo8yBR2_UcvoBSZsuzNRdnpvkONJ6ll_uAsJWYvkBN9QEAabpKe17fc7GcBomcvFMjA-dN_8l9B2mQvfiE8/s320/Francesca.JPG" width="320" /></a>A pochi passi dalla classe bruciata, c'e' una grande mobilizzazione di genitori accorsi qui per salvare il salvabile, sistemare in fretta. Si gioca infatti una partita importante. La scuola ha lanciato un appello a non scoraggiarsi e a "stand united ". Bisogna ricorstruire rapidamente la scuola. Con orgoglio la comunita' della scuola e dei genitori non vuole permettere ad un gruppo di violenti di alterare la propria quotidianita', negare lo studio ai piccoli. E' una corsa contro il tempo dalla forte valenza emozionale e personale, ma anche politica. E' la voglia di non darsi vinti, di non cedere a chi vuole creare instabilita' nel paese. La scuola riaprira' lunedi prossimo, almeno per le sezioni dei piu grandi (la sezione dei piu piccoli, la piu' danneggata, riaprira' la settimana successiva). </div>
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La cosa piu' agghiaggiante e' sapere che l'attacco era stato ben pianificato. Gli aggressori sapevano come tagliare il circuito di telecamere, dove era situato l'ufficio del capo sicurezza e si sono presentati con taniche di cherosene. </div>
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Ora la scuola e' circondata da carri armati, pompieri e polizia, ...uno di questi ha dimenticato una pistola incustodita nel campus mentre usufruiva del bagno. </div>
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diciamolo chiaramente: ma a chi stiamo affidando le vite dei nostri figli?</div>
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Domani e' venerdi', e' stato emanato ufficialmente il divieto a manifestare.... Cosa accadra'?</div>
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Possiamo solo dire inshallah la bes (in romanaccio: ke Dio ce la mandi booona)</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-90377638498686640982012-09-18T22:45:00.000+01:002012-09-18T22:45:30.295+01:00Attacco all'ambasciata: alcune reazioni<br />
Condividiamo una bellissima riflessione di una nota commentatrice sugli eventi di venerdi<br />
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<a href="http://blog.octavianasr.com/2012/09/claiming-back-our-arab-spring.html">http://blog.octavianasr.com/2012/09/claiming-back-our-arab-spring.html</a><br />
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e l'insolito discorso del presidente tunisino (in inglese) <br />
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/Z5n19_Gsa8M" width="560"></iframe><br />
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Infine condividiamo l'invito a partecipare ad una manifestazione giovedi contro la violenza<br />
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<a href="https://www.facebook.com/home.php#!/events/369946709746568/">https://www.facebook.com/home.php#!/events/369946709746568/</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4147359323809025768.post-57724863465825727292012-09-16T23:15:00.000+01:002012-09-17T00:33:20.779+01:00Attacco a scuola americana a tunisi : Questa non e' la TunisiaE' domenica sera, dopo un fine settimana di follia. Nostro figlio non potra' andare a scuola domani. Come spiegare ad un bimbo di 6 anni che la sua classe (in Tunisia) e' stata bruciata a causa di un film amatoriale girato da un egiziano, negli stati uniti? Come spiegargli il perche' migliaia di tunisini hanno assaltato la sua scuola, dato fuoco alla libreria, rubato i computer, danneggiato i suoi disegni, i suoi ricordi, in nome di un Dio, che dovrebbe significare bonta', generosita', amore. Come spiegare questo <a href="https://www.facebook.com/home.php#!/photo.php?v=508780862482811" target="_blank">video</a>?<br />
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Ma chi e' questa gente? Non e' certo il popolo accoglente che ci ospita da 5 anni, non sono certo gli stessi tunisini che hanno eroicamente abbattuto un regime dittatoriale ventennale in nome della dignita'. Gli stessi che il 15 gennaio 2011, quando le milizie di Ben Ali impazzavano nel nostro quartiere, bussavano alla porta, per chiedere se avevamo bisogno di qualcosa. Non sono certo quelli che ci hanno raccontato le loro storie e aiutato a scriverne un <a href="http://www.nonhopiupaura.com/" target="_blank">libro</a>. <br />
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In un momento di rabbia (e oggi ne abbiamo tutti una gran dose), ci chiediamo: Ma dove erano tutti questi eroi? Ma soprattutto dove erano le autorita' tunisine, il suo esercito, la sua polizia in quelle lunghe ore di saccheggio? Dov'era la Tunisia che conosciamo mentre i disegni di bambinii innocenti di 70 nazionalita' andavano in fiamme?<br />
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Ci incoraggia una bellissima <a href="http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Ft.co%2FM84zaQVR&h=4AQHvDxghAQEV866JNkBl1CkzpzodnRHuCzonA5vsIxqyoA&s=1" target="_blank">lettera aperta </a>di un insegnante tunisina. Ci consola la solidarieta' dei genitori e degli studenti piu' grandi che si sono rimboccati la maniche per riaprire la scuola il piu' presto possibile. E che alcuni residenti tunisini vicini abbiano siano riusciti a recuperare una parte della refurtiva, e a denunciarne i ladri. La <a href="https://www.facebook.com/home.php#!/usdos.tunisia" target="_blank">pagina facebook dell'ambasciata US a Tunisi</a> e' inondata da nuovi likes dal popolo tunisino, magra consolazione, ma che va nella direzione opposta di chi voleva alimentare lo spirito anti-US.<br />
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E' l'ora del cambiamento. La Tuinisia deve alzare la voce, differenziarsi e dissociarsi da questi comportamenti criminali. Non a parole ed a posteriori, ma con i fatti!! Oggi la Tunisia non deve cadere alla trappola di chi vuole far fallire la rivoluzione e vuole che si dica "avete voluto la liberta', ecco gli integralisti islamici". Dalla Tunisia ci si attende una risposta forte che riesca a sanare il "senso di inpunita'" che si vive in queste ore. Ci si attende una folla quanto mai numerosa sulle strade di Avenue Bourghiba.<br />
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L'Islam e la Tunisia non sono questo, sono ben altri. <br />
Il paese affronta un momento difficile che richiede coraggio e lucidita'. E' chiaro che dietro quelle migliaia di violenti agitatori. c'e' un disegno, c'e' qualcuno che vuole lo scontro a tutti i livelli. Di fronte a tutto cio dobbiamo essere uniti, noi come loro, contro il radicalismo islamico, cosi come contro lo scontro di civilta'. Oggi come mai non dobbiamo cedere alla semplificazione che tutto l'Islam e' violento, ma dobbiamo avere il coraggio di condannare fermamente i fatti di venerdi, tutti indistintamente (Tunisini, ed altri), altrimenti sara' il loro disegno a realizzarsi.<br />
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Lunedi ai bimbi sara negata la scuola, sta a noi adulti ricostruirla. Stai a noi ricostruire (non solo con carri armati tardivamente posteggiati all'entrata) la tranquillita' di una societa' e un mondo, basati sul rispetto e la tolleranza. Unknownnoreply@blogger.com0