domenica 14 agosto 2011

Donne al bivio in Tunisia: Non si torna indietro!



Tunisine per i diritti delle donne, uguaglianza, cittadinanza” e’ il titolo del meeting a cui hanno partecipato centinaia di persone lo scorso venerdi’ 12 Agosto organizzato nel complesso culturale e sportivo di Tunisi. L’occasione e’ stata per la commemorazione del 55 anniversario del Codice dello Statuto Personale (CSP). Il CSP risale al il 13 agosto 1956 uno statuto rivoluzionario per la sua epoca con la sua promulgazione si vieta la poligamia e il ripudio, le donne si liberate della tutela nel matrimonio, si consacra l’uguaglianza tra uomini e donne (fatta eccezione che in materia di diritto successorio). Da allora il 13 agosto è diventato la “Festa della donna”. Diversi movimenti e partiti politici stanno organizzando diversi festeggiamenti, in un modo assolutamente insolito e promettente, direi anche rivoluzionario. Al meeting pullulavano le diverse e numerose associazioni e reti indipendenti e progressisti femminili, nate dopo la rivoluzione, oltre alle vecchie e non meno importanti ATFD (Associazione tunisina delle donne democratiche) e AFTURD (Associazione delle donne tunisine per la ricerca e lo sviluppo), la gente si esprimeva con libertà, sincerità e audacia in un clima di allegria e di festa. In una atmosfera del genere ci si sente forti e ottimisti sul futuro delle donne tunisine.
Erano molti gli stand organizzati per offrire informazioni, tracts e inviti in arabo e in francese. IL meeting e’ culminato con la firma della “Dichiarazione del 13 agosto 2011”. Azione sottoscritta da una ventina di associazioni e collettivi che vogliono far pervenire al governo un messaggio pretentorio: non solo difendere i diritti delle donne e i principi di eguaglianza e parità e iscriverli nella Costituzione della II Repubblica; ma anche non cedere alla pressione di coloro che vogliono applicare la sharia; e soprattutto adottare la CEDAW (Convenzione internazionale per l’eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne) senza nessuna riserva. Le firmatarie, tra cui Il Front des Femmes pour l’Égalité (FFE), l’ATFD, Engagement Citoyen, si dichiarano unite, solidali e determinate alla mobilitazione per difendere e migliorare il CSP.
Il meeting si e’ trasformato in una vera festa con letture di poesie, canti e proiezioni di film ma soprattutto in un momento di incontro e di scambio tra cittadini determinati a lottare contro l’oscurantismo, che credono in una Tunisia che rispetta i diritti umani.
Le donne della Tunisia rivoluzionaria hanno già conseguito una vittoria ad aprile 2011: la “parità in alternanza” nelle liste dei partiti che si presenteranno alle prossime elezioni. Continuano a distinguersi negli studi e nell’economia cosi’ del paese come nella famiglia, come forza trainante. Consapevoli di tutto cio’ mi chiedo: come si puo’ credere di “ rilegare in cucina” l’intera bella metà della Tunisia come alcuni pazzi pretendono?

Lilia Zouali

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