Dopo il fronte dell'economia, messo seriamente in difficolta' dalla difficile ripresa e dall'impatto negativo della crisi libica, e' sulla giustizia che si gioca la partita piu difficile del governo di transizione. Nel giorno della ripresa del giudizio su Ben Ali, i riflettori dei Tunisini sono altrove sulle varie scarcerazioni di ex ministri e alla fuga degli uomini e donne del vecchio sistema, come il caso caso di Saida Agrebi, presidenze dell'associazione elle donne tunisine e donna molto vicina alla famiglia, che le autorita' aeroportuali sembra non siano state capaci di fermare. A detta del Ministero dell'Interno, il fax con l'interdizione a uscire dal paese sarebbe arrivato troppo tardi. C'e' amarezza tra la gente, c'e' il senso che la giustizia non stia facendo il proprio corso, e che ad esser processati dovrebbe essere la magistratura stessa. La blogsfera esplode in sostegno di nuovi eroi come Samir Feriani, incarcerato per aver rivelato alcuni segreti scomodi e per cui e' stata lanciata una petizione
per la sua liberazione. Secondo l'avvocato Naceur Aouni, il governo attuale non avrebbe fatto i cambiamenti necessari, come affermato in una conferenza stampa. "Nulla e' cambiato", dice Amal, 35 anni, "e se non si fa pulizia nell'ambito della magistratura, ci sara' la seconda rivoluzione".
“Gli Italiani di Cartagine” è il nome datoci dai nostri vicini nelle giornate in cui il popolo tunisino proteggeva se stesso e chiunque fosse loro vicino - compresi la nostra famiglia- dalle milizie di Ben Ali. Italiani di cartagine e' oggi uno spazio libero per raccontare la "nuova" Tunisia attraverso gli occhi un gruppo di amici italiani residenti e impegnati in Tunisia e non solo, uno spazio di denuncia e riflessione su fatti che stanno cambiando il mediterraneo.
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