Non si parla d'altro a Tunisi e nel paese: il ritorno degli islamisti. Una collega che insegna a Kairouan l'atro giorno e' tornata shockkata (si scrive cosi?). Agli esami si sono presentati per la prima volta donne in Burkha, che copre il corpo intero. Aveva difficolta' ad identificarle. "Come faccio a sapere che non sia un uomo?" si e' chiesta "e se sotto il burkha avesse degli appunti?". Ha chiesto di alzare il velo, alemno per i suoi occhi. Mi racconta che il 90% delle sue studentesse portano almeno il velo, un 10% in Burkha. Ha paura! Lei, ragazza di 37 anni, sposata per la seconda volta. Il primo marito l'aveva obbligata a coprirsi la testa per gelosia, poco dopo il matrimonio. Dopo vari anni, riusci a liberarsi del suo giogo e risposarsi. Per lei il velo e' un ricordo di un'imposizione. Nel frattempo un altra collega ci racconta discretamente la sua scelta di iniziare a protarlo. "Prima se mi mettevo anche solo il velo, venivo spesso portata in questura per interrogazioni". Capelli splendidi, biodna, e' non e' comune in Tunisia, il suo passaggio attirava attenzioni ovunque nelle strade...e anche commenti spesso osceni da alcuni ragazzi maleducati. Il velo come protezione e difesa?
“Gli Italiani di Cartagine” è il nome datoci dai nostri vicini nelle giornate in cui il popolo tunisino proteggeva se stesso e chiunque fosse loro vicino - compresi la nostra famiglia- dalle milizie di Ben Ali. Italiani di cartagine e' oggi uno spazio libero per raccontare la "nuova" Tunisia attraverso gli occhi un gruppo di amici italiani residenti e impegnati in Tunisia e non solo, uno spazio di denuncia e riflessione su fatti che stanno cambiando il mediterraneo.
venerdì 22 aprile 2011
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