Carthage 23 ottobre. Dalle prime ore del mattina non riusciamo a pensare ad altro,vogliamo uscire, esser parte della storia che si sta scrivendo nuovamente e proprio dietro casa. Ci riteniamo fortunati anche oggi, a 10 mesi dalla rivoluzione che ci ha regalato emozioni indimenticabili,per l'opportunita' che la Tunisia ci sta offrendo di esser testimoni di un altro momento glorioso. Sono solo i nostri bambini a trattenerci in casa. Sono troppo piccoli per capire cosa sta succedendo. Ci colleghiamo alla rete - come quando mesi fa non si poteva uscire e il web era la nostra "strada" - e vediamo immagini che gia' circolano a grande velocita'. Sta vincendo la democrazia. Il famoso dito blu di chi ha votato e' diventato ormai un simbolo della rete, nascono hashtags che esplode sulla rete. E' chiaro che tutto il mondo sta osservando con impazienza e curiota' questo momento storico. Riusciamo a convincere i figli di uscire per una passeggiata. Vicino casa abbiamo una scuola dove oggi si vota. Gia' dalle strade vicine, si vede gente che si affretta ad andare a votare. C'e' un atmosfera di grande ordine e solidareta'. C'e' chi accompagna anziani mano nella mano o in macchina. Donne, bambini, uomini di tutte le eta' accorrono verso la scuola. All'ingresso del cortile di vede una grande fila che in maniera ordinata, a serpentina occupa tutto il piazzale.
Intervistando alcuni presenti, chiediamo da quanto tempo attendono in fila. Un ragazzo, ormai vicino all'urna, si confida "sono arrivato alle 7:00 del mattina e sono in fila da 3 ore e 1/2, ma in realta' sono ventanni che aspetto, quindi 3 ore non e' niente in confronto....poi siamo qui tra amici". Si respira un'aria di grande speranza. Inconriamo una vicina di casa che fieramente ci ha mostrato il suo dito blu. Non riusciamo a trattenere le lacrime. Il contrasto con il nostro paese, dove molti hanno gia' perso ogni speranza, dove da mesi c'e' chi reclama un vero cambiamento, le elezioni, di voltare pagina, e si trova di fronte ad un muro insormontabile. Tutto cio' ci riempe di rammarico e tristezza. Riuscira' anche il nostro paese ad avere un momento simile? Che la Tunisia sia di ispirazione per tutti, che dia speranza a nostro paese e a tutti i paesi oppressi.
“Gli Italiani di Cartagine” è il nome datoci dai nostri vicini nelle giornate in cui il popolo tunisino proteggeva se stesso e chiunque fosse loro vicino - compresi la nostra famiglia- dalle milizie di Ben Ali. Italiani di cartagine e' oggi uno spazio libero per raccontare la "nuova" Tunisia attraverso gli occhi un gruppo di amici italiani residenti e impegnati in Tunisia e non solo, uno spazio di denuncia e riflessione su fatti che stanno cambiando il mediterraneo.
domenica 23 ottobre 2011
Tunisia: the Victory of Democracy (la vittoria della democrazia)
Ubicazione:
Salambo, Tunisia
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Ciao,
RispondiEliminada italiano che ha vissuto in Tunisia 9 anni, ha la casa a Sidi Bou, parla arabo e ha tremiula amici lì dico solo che ho una speranza, che la Tunisia dia come sempre l'esempio e diventi il primo paese arabo democratico...
Ennahda è un partito pericoloso e non deve vincere
Grazie per il commento. Condividiamo la speranza e siamo convinti che in tutti i casi oggi a vincere e' stata la Tunisia. Ennhada resta una grande incognita, eppure molti nostri connazionali gli stanno strizzando gli occhi. Opportunismo o convinzione? che ne pensate?
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