In questo fine settimana una buona parte della comunita' internazionale degli espatriati ha festeggiato a varie riprese la profana festa di Halloween. Il venerdi pomeriggio, presso la scuola americana di Tunisi, folle di bambini schiamazzavano vestiti da mostri, pipistrelli, streghe e quant'altro, ricorrendo le caramelle del famoso "trick and treat". Il Sabato e' stato il turno dell'ambasciata dove si e' continuato con il gioco delle immagini spettrali dove si mischia la paura innocente dei bambini e il sorriso dei grandi. Tracciare il parallelo con quello che e' successo qualche ora prima a Sidi Bousid dove il seguito all'annuncio dei risultati elettorali, folle impazzite hanno dato fuoco alle sedi governative e alla sede del partito Ennhada e' forse un azzardo. Eppure proprio di spettri e di streghe del passato si e' parlato. A detta di alcuni giornalisti che si trovavano sul posto nel momento degli incendi, questi sarebbero avvenuti qualche secondo dopo l'annuncio dei risultai, come se fosse stato tutto premeditato. Nessuno amerebbe vedere i propri voti annullati, ma sicuramente la reazione e' stata quanto mai forte. Chi c'era dietro gli scontri? A seconda di Ennhada e di molti osservatori, sarebbe stato l'RCD, in quello che oggi sulla Presse, si definiva l'ultimo spasmo degli orfani della dittatura. Tra gli spettri del passato non vi e' solo l'RCD, ma quella paura dell'Islam in tutte le sue forme, che ha dominato e distorto le "lenti di osservazione" di gran parte dell'occidente, pronta gia' a parlare di "inverno arabo", di dittature velate che si preparerebbero ad un avvento ineluttable, come denuncia questo bell'articolo. Come i bambini a fine serata, e' il caso di vincere le paure. Gli spettri del passato rimarranno sempre nel nostro immaginario, alcuni orfani della dittatura saranno sempre presenti e non mollerano facilmente, come ci sara' sempre chi continuera' a spingere la lotta fra civilta'. Ma per vincere dobbiamo resistere la tentazione di farsi prendere dalla paura. Come conclude l'articolo sulla Presse, il complotto e' fallito e la festa della democrazia continua. E per festeggiare aggiungiamo un video-show di Alessandro Rampazzo per ricordare la gloriosa giornalta del 23 ottobre.
“Gli Italiani di Cartagine” è il nome datoci dai nostri vicini nelle giornate in cui il popolo tunisino proteggeva se stesso e chiunque fosse loro vicino - compresi la nostra famiglia- dalle milizie di Ben Ali. Italiani di cartagine e' oggi uno spazio libero per raccontare la "nuova" Tunisia attraverso gli occhi un gruppo di amici italiani residenti e impegnati in Tunisia e non solo, uno spazio di denuncia e riflessione su fatti che stanno cambiando il mediterraneo.
domenica 30 ottobre 2011
Halloween e i spettri del passato....ma la festa continua
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venerdì 28 ottobre 2011
Riflessioni post elezioni
Riportiamo una serie di interessanti riflessioni
- Analisi sui risultati e sulle nostre usuali paranoie occidentali
- interessantissimo post su mediaoriente dove si aggiunge il ruolo delle elites Tunisine
- e una prospettiva alquanto interessati dal poco ascoltato e profondo Sud da Tozeur
Tunisia elezioni: I risultati...quasi
- Ennahdha: 90 sièges (41,47% )
- CPR: 30 sièges (13,82 %)
- Ettakatol: 21 sièges (9,68 %)
- Pétition populaire (Al Harida): 19 sièges (8,76)
- PDP: 17 sièges (7,83 %)
- PDM: 5 sièges) (2,3 %)
- Parti d'El Moubadara (l'initiative): 5 sièges ( 2,3 %)
- Afek Tounes: 4 sièges (1,84%)
- El Badeel Etthaouri: 3 sièges (1,32 %)
- UPL: 1 Siege
- Mouvement des patriotes démocrates: 2 sièges
- Autres: 20 sieges
martedì 25 ottobre 2011
Proiezioni in Tunisia best links for real time reults -Update
While waiting for officil data, here are a couple of experiments from Tunisian web world and civil society
In attesa dei risultati ufficiali, condividiamo un paio di esperimenti della rete e del mondo delle associazioni di creare delle proiezioni ufficiose sulla base delle informazioni per ora rilevate. Ecco quelle del sito Fhimt.com (dall'arabo vi ho ascoltato....ricordate il discorso di Ben Ali il 13 gennaio?)
Check out the following link for updates and other charts
Potete fare anche voi la vostra mappa attraverso questa pagina excel popolata dai cittadini su questo Link interattivo e utile
Se usate un PC, F5 per aggiornare
In attesa dei risultati ufficiali, condividiamo un paio di esperimenti della rete e del mondo delle associazioni di creare delle proiezioni ufficiose sulla base delle informazioni per ora rilevate. Ecco quelle del sito Fhimt.com (dall'arabo vi ho ascoltato....ricordate il discorso di Ben Ali il 13 gennaio?)
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La sorpresa di Hachmi El Hamdi riaccende il dibattiito
Ormai in Tunisia non si parla di altro. Mentre la stampa internazionale non parla altro dell'Islam al governo, la grande sopresa non e' piu' Ennhada, ma Hachmi El Hamdi, originario proprio della citta' di Sidi Bouzaid dove e' scoppiata la rivolta nel dicembre del 2010 che ha portato alla fine del regime di Ben Ali, e proprietario di una catena televisiva londinese El Mostaquella. La sua lista El Aridha avrebbe ottenuto 10 seggi (o oltre) soprattutto al sud e centro del paese, e proprio a Sidi Bousid sua roccaforte elettorale. Contro di lui si e' scatenata la rete e sono pronte accuse di violazioni della legge elettorale(e non sarebbe il solo) tra cui quella di aver fatto campagna elettorale dalla sua stazione televisiva Molti lo definiscono il nuovo Gheddafi, alcuno lo chiamano il nuovo Berlusconi. Lo accusano di esser stato prima islamista, poi pro-Ben Ali. Si e' gia' autoproclamato il nuovo Presidente, e potrebbe -temono in molti - esser l'ago della bilancia che assicurerebbe a Ennhada si avere la maggioranza assoluta. La vignetta di Z mostra il sentimento di molti Tunisini, soprattutto qui a Tunisi. Stay tuned
lunedì 24 ottobre 2011
Tunisia: La "doccia fredda" dei primi risultati....non per tutti

Elezioni in Tunisia: Il primo risultato
Non e' molto comune che le elezioni diventino giornate di festa, ma cosi lo e' stato in Tunisia, dove si stima che il 90% dei neo iscritti alle liste si sia recata al voto. A Tunisi i seggi elettorali erano pieni di gente, in fila, ordinati. Chi si aspettava le tipiche pratiche "mediterranee" di chi prova a fare il furbo in fila e litiga anche per nulla, e' rimasto a bocca asciutta. I tunisini hanno rotto ogni stereotipo offrendo un grande esempio di dignita ....e pazienza. L'attesa media e' stata di 3-4 ore. Eppure persone di tutte le eta' attendevano con pazienza. Come questo ultraottantenne che con pazienza ha atteso questo gran momento della sua vita.
Il tutto all'insegna di grande trasparenza. Tuti potevano guardare, osservare. Anche a noi e' stato concesso di filmare da dentro il seggio, per mostrare al mondo che in Tunisia non c'e' piu' nulla da nascondere. Fuori dei seggi c'era chi suonava i clacsons a festa. Anche noi italiani abbiamo voluto festeggiare e lo abbiamo fatto con i nostri figli e altri amici proprio di fronte alle-ex-parco giochi dei figli del Presidente Ben Ali, ora reso pubblico, in cima alla collina di Sidi Drif, davanti alla sua ex residenza.
Alcune prime previsioni "inofficiali" stanno gia' uscendo su vari siti, come su quello di Radio FM
. I dati ufficiali saranno disponibili domani sera. Per ora preferiamo non guardare le previsioni e ricordare le parole di un osservatore elettorale tunisino che alla domanda "chi vincera' queste elezioni?" ha risposto "oggi ha vinto la Tunisia e il mondo arabo". Questo e' il primo grande risultato di questo memorabile 23 ottobre
Il tutto all'insegna di grande trasparenza. Tuti potevano guardare, osservare. Anche a noi e' stato concesso di filmare da dentro il seggio, per mostrare al mondo che in Tunisia non c'e' piu' nulla da nascondere. Fuori dei seggi c'era chi suonava i clacsons a festa. Anche noi italiani abbiamo voluto festeggiare e lo abbiamo fatto con i nostri figli e altri amici proprio di fronte alle-ex-parco giochi dei figli del Presidente Ben Ali, ora reso pubblico, in cima alla collina di Sidi Drif, davanti alla sua ex residenza.
Alcune prime previsioni "inofficiali" stanno gia' uscendo su vari siti, come su quello di Radio FM
. I dati ufficiali saranno disponibili domani sera. Per ora preferiamo non guardare le previsioni e ricordare le parole di un osservatore elettorale tunisino che alla domanda "chi vincera' queste elezioni?" ha risposto "oggi ha vinto la Tunisia e il mondo arabo". Questo e' il primo grande risultato di questo memorabile 23 ottobre
Ubicazione:
Rue du Maroc, Cartagine, Tunisia
domenica 23 ottobre 2011
Tunisia: the Victory of Democracy (la vittoria della democrazia)
Carthage 23 ottobre. Dalle prime ore del mattina non riusciamo a pensare ad altro,vogliamo uscire, esser parte della storia che si sta scrivendo nuovamente e proprio dietro casa. Ci riteniamo fortunati anche oggi, a 10 mesi dalla rivoluzione che ci ha regalato emozioni indimenticabili,per l'opportunita' che la Tunisia ci sta offrendo di esser testimoni di un altro momento glorioso. Sono solo i nostri bambini a trattenerci in casa. Sono troppo piccoli per capire cosa sta succedendo. Ci colleghiamo alla rete - come quando mesi fa non si poteva uscire e il web era la nostra "strada" - e vediamo immagini che gia' circolano a grande velocita'. Sta vincendo la democrazia. Il famoso dito blu di chi ha votato e' diventato ormai un simbolo della rete, nascono hashtags che esplode sulla rete. E' chiaro che tutto il mondo sta osservando con impazienza e curiota' questo momento storico. Riusciamo a convincere i figli di uscire per una passeggiata. Vicino casa abbiamo una scuola dove oggi si vota. Gia' dalle strade vicine, si vede gente che si affretta ad andare a votare. C'e' un atmosfera di grande ordine e solidareta'. C'e' chi accompagna anziani mano nella mano o in macchina. Donne, bambini, uomini di tutte le eta' accorrono verso la scuola. All'ingresso del cortile di vede una grande fila che in maniera ordinata, a serpentina occupa tutto il piazzale.
Intervistando alcuni presenti, chiediamo da quanto tempo attendono in fila. Un ragazzo, ormai vicino all'urna, si confida "sono arrivato alle 7:00 del mattina e sono in fila da 3 ore e 1/2, ma in realta' sono ventanni che aspetto, quindi 3 ore non e' niente in confronto....poi siamo qui tra amici". Si respira un'aria di grande speranza. Inconriamo una vicina di casa che fieramente ci ha mostrato il suo dito blu. Non riusciamo a trattenere le lacrime. Il contrasto con il nostro paese, dove molti hanno gia' perso ogni speranza, dove da mesi c'e' chi reclama un vero cambiamento, le elezioni, di voltare pagina, e si trova di fronte ad un muro insormontabile. Tutto cio' ci riempe di rammarico e tristezza. Riuscira' anche il nostro paese ad avere un momento simile? Che la Tunisia sia di ispirazione per tutti, che dia speranza a nostro paese e a tutti i paesi oppressi.
Intervistando alcuni presenti, chiediamo da quanto tempo attendono in fila. Un ragazzo, ormai vicino all'urna, si confida "sono arrivato alle 7:00 del mattina e sono in fila da 3 ore e 1/2, ma in realta' sono ventanni che aspetto, quindi 3 ore non e' niente in confronto....poi siamo qui tra amici". Si respira un'aria di grande speranza. Inconriamo una vicina di casa che fieramente ci ha mostrato il suo dito blu. Non riusciamo a trattenere le lacrime. Il contrasto con il nostro paese, dove molti hanno gia' perso ogni speranza, dove da mesi c'e' chi reclama un vero cambiamento, le elezioni, di voltare pagina, e si trova di fronte ad un muro insormontabile. Tutto cio' ci riempe di rammarico e tristezza. Riuscira' anche il nostro paese ad avere un momento simile? Che la Tunisia sia di ispirazione per tutti, che dia speranza a nostro paese e a tutti i paesi oppressi.
Ubicazione:
Salambo, Tunisia
Election Day in Tunisia: guida ai naviganti
Siti per seguire le elezioni. :
Twitter Hashtage:#tnelec
Guardian Blog
Commenti su Globalvoices
Rapporti sulle irregolarita'
Previsioni Facebook
....e presto su questo blog il resoconto di questa giornata storica.
Twitter Hashtage:
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venerdì 21 ottobre 2011
I mille volti del pre-elezione

Il ritorno di Ben Ali in Tunisia?
Scherzo fantastico per incoraggiare la gente a votare in Tunisi. Se non andate a votare, Ben Ali puo' tornare
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Elezioni
Ubicazione:
La Goletta, Tunisia
martedì 18 ottobre 2011
Elezioni: Guida al voto dei Tunisini in Italia
Riceviamo e alleghiamo la guida al voto in Italia e ricordiamo il sito www.isie.tn cotiene tutte le info necessarie
domenica 16 ottobre 2011
Rivolte a confronto, le infiltrazioni estremiste che fanno male
Negli ultimi giorni l'Italia e la Tunisia hanno vissuto dei paralleli e dei contrasti assordanti per chi come noi, si trova semre piu nel mezzo di queste due sponde del mediterraneo ch si attraggono e si respingono. L'Italia vive oggi un dramma per molti aspetti simile a quello che si viveva qui nel dicembre dello scorso anno. Precarieta' dilagante, disoccupazione giovanile alle stelle, diparita' regionale, ma soprattutto lo sconforto che la fine del regime non sia piu; cosi vicina. Cosi come nella seconda meta' del 2010, la campagna per la ricandidatura di Ben Ali e la revisione della costituzione per un ennesimo mandato frantumo' ogni speranza di un cambiamento gradule, similmente lo "schiaffio in faccia" dell' ennesma fiducia al governo Berlusconi ottenuta il 14 Ottobre, mi fa sentire nella pelle quella frustrazione che sentivano in Tunisini prima della rivoluzione, mutatis mutandis. Le vibrazioni della mia rabbia si incontrano certamente con tutti coloro che nella sponda Nord stanno perdendo le speranze. chi ormai non nutre piu' nessuna speranza in un cambiamento. Rabbia che si scontra con le immagini dei black blocks, riportata abilmente da Claudia Vago in un suo articolo, con cui si chiede come e' possibile che l'Italia non possa seguire l'esempio di altri paesi nell'ondata di una rivolta pacifica, proposiva e per questo vincente. La foto che circola si facebool su un sospetto uomo delle forze, servizi segreti, o quant'altro che fa il palo ai Black blocks mi ricorda i racconti della Kasbah (il movimento che ha fatto cadere i primi governi di transizione tunisini fino ad un epurazione di uomini dell'RCD), quando personaggi sospetti spargevano siringhe e spinelli per mostrare che si trattasse di un gruppo di drogati.Se dietro i back blocks ci sia lo stato, dei fanatici o quant'altro lo affermera' la storia, ma il risultate e' che di quella protesta ora si ricordano quelle immagini prima di tutto e il dibattito e' sulla madonnina rotta o sul ruolo della polizia, invece che sulla richiesta di dignita' (karama direbbero da queste parti) emerso dalla piazze e le risposte da dare al paese. Un messaggio di speranza, che vale per tutte le due sponde e' emerso poche ore fa ore fa a Place Pasteur, nel centro di tunisi, dove una centinaia di ragazzi e ragazzi Tunisini hanno indetto una marcia spontanea contro gli estremismi e le polarizzazioni del giorni passati.. I Tunisini lo hanno capito e lo hanno mostrato. L'estremismo non fa che favorire lo status quo, ci vuole una rivolta propositva, non-violenta e soprattutto continua. La speranza e' che dopo che i riflettori si spengono su qesta vicenda, il popolo Italiano sia offrire quella determinazione e continuita che i Tunisini hanno saputo dare nei gloriosi 30 giorni, che abbiamo raccontato nel nostro libro, e che hanno permesso una rivolta epocale. Che la lotta continui, e mai come oggi dobbiamo essere uniti!
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venerdì 14 ottobre 2011
Tunisia: un triangolo pericoloso
E' emersa oggi la notizia dell'arresto presso El Agba, in un quartiere di Tunisi, di due inidividui di doppia nazionalia' canadese e tunisina, in possesso di armi da fuoco Kalachnikov, munizioni e caluta estera. Finora nulla di nuovo. Non e' la prima volta che le autorita' trovano persone entrate piu' o meno legalmente sul territorio in possesso di armi. In mattinata era anche circolata l'informazione di una sparatoria a La Marsa, nella ricca perferia Nord del paese. Si tratta di spari messi subito a tacere dal pronto intervento delle forze dell'ordine. La giornata e' proseguita con importanti manifestazioni in centro citta' di folle al grido di Allah il grande. Si riporta anche l'attacco alla casa di Karoui, azionario di Nessma. In serata il sito di aljarida ha annunciato che il primo ministro del governo di transizione sarebbe pronto a dare le proprie dimissione, notizia rivelatasi prontamente falsa. Il proprietario del sito Noureddine Ben Ticha, sarebbe un uomo vicino al vecchio regime. Sembra che sia emergendo un pericoloso triangolo tra forze del vecchio regime, che stiano soffiando sul fuoco dell'ondata islamista, per creare caos - un atteggiamento rafforzato dallo spargere di false notizie - e la presenza di armi, di provenienza assai incerta. Si anticipano delle giornate assai calde....
Ubicazione:
El Agba, Tunisia
NESSMA, Islam, Italia il gioco si fa duro
Sono bastate poche ore dall'attacco alla emissione NESSMA (canale TV commerciale con partecipazione del gruppo Mediaset), per scatenare un dibatttito, infiammatosi sulla rete sulla portata di un tale gesto. Le iniziali grida di allarme per un attacco di Salafiti e di un duro colpo alla lberta' di espressione, sono stati attenuati da video che mostrano gruppuscolo relativamente inoffensive, che avrebbero montato una protesta, in realta' molto meno violenta di quanto annunciata. Addirittura una parte dell'opinione pubblica ha chiamato ad una possibile manipolazione che favorisce la TV "di Berlusconi" e non fa altro che polarizzare il dibattito, mettendo in discussione l'Islam. Su facebook appaiono messaggi, come quello di Rahib "Ma chi ha detto che NESSMA è stata attaccata per motivi religiosi ?? Oramai in Tunisia qualsiasi cosa legata ad un personaggio del mondo occidentale ( come Berluscono per NESSMa) viene attaccata subito su grida '' al salafita''. Molti cittadini in Tunisia ( fra cui io ) sono in dissacordo con quello che manda in onda l'emittente in quanto influenza negativamente i giovani . Tutto qua, ti piacerebbe avere una televisione tunisina simile a quella italiana ? Dove la moralità e il pudore sono valori sconosciuti ?? Abbiamo una gioventù brillante non la roviniamo come in Italia o in altri paesi". - Dopo la fine della paura di Ben Ali, e' oggi spesso la paura di modelli non certo di successo a spaventare la Tunisia. Mi vengono in mente le parole di un ragazzo Tunisino residente in Italia da anni, alla ci domanda su quali saranno le sorti del paese dopo le elezioni mi rispose "ho paura che la Tunisia con la democrazia diventi come l'Italia" - E' l'immagine di una decadenza culturale e politica di un paese, che - democraticamente - ha eletto e tenuto galla un leader che tutti detestano, ma che non molla la presa, diversamente al presidente Tunisino pronto a cedere il posto a nuovi eletti, un'altra lezione di stile di un paese che si dimostra sempre piu' maturo, nonostante la tenera eta' della sua democrazia del "bel paese" dove servira' un miracolo per scuotere un primo ministro in affanno dalla sua poltrona. Di fronte a tale decadenza nella sponda nord del mediterraneo, di cui Nesmma rappresenta per molti uno specchio pronto a replicare immagini e abitudini (la stessa emittente qualche mese fa aveva mandato in onda uno spot "Forza Tunisia". Ricorda qualcosa?), emerge una spinta a riaffermare valori tradizionali, un Islam senza compromessi. E' la storia delle 53 ragazze che sfidano la legge e le universita' per poter indussare il Niqab (il velo che copre il corpo tranne gli occhi). La polarizzazione doventa sempre piu' forte e a guadagnare sono proprio quelle forze estreme, incluse quelle commerciali che colgono l'occasione storica per convertirsi in "paladini" della liberta', dopo anni di appiattimento e di sostegno al regime. E' un clima che non aiuta l'elettore ancora confuso che tra 10 giorni scegliera' le sorti di un paese ancora al bivio. Nel frattempo riceviamo un messaggio dell'Unita' di Crisi, ormai inconfondibile, che ci avverte di manifestazioni previste per il Venerdi 14 Ottobre su Avenue Bourghiba (centro citta'), lo stesso giorno in cui a Roma di decide sulla possibile sfiducia di Berlusconi. Stay tuned.
Ubicazione:
Rue Mouaouia Ibn Houdaij, Tunisi, Tunisia
martedì 11 ottobre 2011
Al Jazeera: Who are Tunisia's political parties?
Sam Bollier on Al Jazeera (09 Oct 2011)
Who are Tunisia's political parties?
On October 23, Tunisian voters will have 81 parties and hundreds of independent candidates to choose from.
On October 23, Tunisian voters will have 81 parties and hundreds of independent candidates to choose from.
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dai quotidiani italiani
Guida alle Elezioni in Tunisia
da "il Post" del 9 Ottobre 2011
Il 23 ottobre si vota per eleggere l'Assemblea costituente: in campo un grosso partito di ispirazione islamica e molti più piccoli partiti laici
In Tunisia è iniziata la campagna elettorale per le prime elezioni dopo la caduta del regime di Zine El Abidine Ben Ali, avvenuta il 14 gennaio scorso dopo 23 anni di dittatura. Il 23 ottobre oltre 7 milioni di tunisini sceglieranno tra 80 partiti e centinaia di candidati indipendenti i 217 membri dell’Assemblea Costituente, che avrà il compito di stilare la nuova Costituzione. Inizialmente le elezioni dovevano tenersi a luglio ma sono state posticipate su richiesta della Commissione elettorale per ragioni logistiche. L’Unione europea manderà 150 osservatori per controllare la regolarità del voto [..]
da "il Post" del 9 Ottobre 2011
Il 23 ottobre si vota per eleggere l'Assemblea costituente: in campo un grosso partito di ispirazione islamica e molti più piccoli partiti laici
In Tunisia è iniziata la campagna elettorale per le prime elezioni dopo la caduta del regime di Zine El Abidine Ben Ali, avvenuta il 14 gennaio scorso dopo 23 anni di dittatura. Il 23 ottobre oltre 7 milioni di tunisini sceglieranno tra 80 partiti e centinaia di candidati indipendenti i 217 membri dell’Assemblea Costituente, che avrà il compito di stilare la nuova Costituzione. Inizialmente le elezioni dovevano tenersi a luglio ma sono state posticipate su richiesta della Commissione elettorale per ragioni logistiche. L’Unione europea manderà 150 osservatori per controllare la regolarità del voto [..]
lunedì 10 ottobre 2011
dai quotidiani italiani
Gli attacchi degli islamisti in Tunisia
da "il Post" del 9 Ottobre 2011
«A due settimane dalle prime elezioni dopo Ben Ali aumentano gli assalti degli estremisti: oggi è stata attaccata una tv che aveva trasmesso Persepolis»
A due settimane dalle prime elezioni libere dopo la caduta di Ben Ali, gli estremisti islamici agitano la Tunisia. Ieri mattina un gruppo di islamisti ha fatto irruzione nell’università di Susa, a 150 chilometri a sud della capitale Tunisi, dopo che una studentessa non era stata ammessa perché indossava il niqab, il velo totale delle donne musulmane che copre tutto il corpo a eccezione degli occhi. Poche ore dopo circa 200 estremisti sono entrati nell’edificio, minacciando i professori ed esponendo cartelli contro il divieto del velo totale deciso dal ministero tunisino dell’istruzione all’inizio dell’anno accademico. In serata circa duecento donne tunisine, venute a sapere delle aggressioni di Susa su Facebook, sono scese in strada nella periferia di El Menzah, una città della Tunisia, per protestare contro il raid degli estremisti.
La tensione è tornata a salire nella giornata di oggi, quando centinaia di islamisti sono tornati a protestare all’università di Tunisi contro il divieto del niqab negli atenei, per poi spostarsi a nord della città, nel quartiere popolare di Jebel El Ahmar, dove hanno attaccato la polizia in tenuta antisommossa con pietre, coltelli e bastoni al grido di “Allahu akbar” (“Allah è grande”). Testimoni riferiscono di poliziotti in fuga dai manifestanti, che in seguito sarebbero stati comunque dispersi.
Le violenze, tuttavia, sono proseguite. Sempre oggi un gruppo di circa trecento salafiti ha attaccato a Tunisi la tv privata Nessma (di cui tra l’altro è azionista anche Mediaset). Dopo aver minacciato di morte editori e giornalisti, gli estremisti hanno tentato, senza successo, di dar fuoco agli studi televisivi, prima di essere respinti dalla polizia. L’attacco dei salafiti è scaturito dalla recente messa in onda di Persepolis, il film di animazione di Marjane Satrapi ispirato al suo omonimo graphic novel. Il film racconta, attraverso gli occhi di una bambina, gli ultimi giorni dello scià iraniano prima della rivoluzione dell’ayatollah Khomeini. «Subito dopo la messa in onda del film, abbiamo ricevuto minacce di morte su Facebook», ha dichiarato il presidente di Nessma, Nebil Karoui.
L’attacco di Nessma ha ricordato un episodio di violenza molto simile, accaduto lo scorso giugno, quando un gruppo di salafiti attaccò un cinema di Tunisi per aver proiettato il film Ni Dieu, Ni Maitre (“Nessun dio, nessun maestro”) della regista franco-tunisina Nadia El Fani, una pellicola molto critica nei confronti delle fazioni più estreme e politicizzate dell’Islam. Nel febbraio scorso, invece, a poche settimane dalla caduta di Ben Ali, decine di islamisti avevano provato a dare fuoco a un quartiere di Tunisi famoso per i suoi bordelli che, secondo gli estremisti, «devono essere tutti chiusi, perché le donne in Tunisia non possono essere trattate come divinità».
Nelle elezioni del 23 ottobre, le prime della Tunisia liberata nove mesi fa dal regime di Ben Ali, si voterà per eleggere l’Assemblea costituente, che sarà incaricata di redigere una nuova Costituzione. Secondo gli ultimi sondaggi, tra le ottanta liste iscritte, il partito islamista Ennahda dovrebbe ottenere il maggior numero di voti. Come in seguito all’attacco alla tv Nessma, i vertici di Ennahda hanno spesso preso le distanze da simili episodi violenti, dichiarando di voler applicare i principi islamici con “la giusta moderazione”. Tuttavia, come nel caso del film di Nadia El Fani, secondo Ennahda alcuni attacchi degli estremisti vengono scatenati “da alcune provocazioni contro l’Islam”.
Per leggere l'articolo clicca: QUI
da "il Post" del 9 Ottobre 2011
«A due settimane dalle prime elezioni dopo Ben Ali aumentano gli assalti degli estremisti: oggi è stata attaccata una tv che aveva trasmesso Persepolis»
A due settimane dalle prime elezioni libere dopo la caduta di Ben Ali, gli estremisti islamici agitano la Tunisia. Ieri mattina un gruppo di islamisti ha fatto irruzione nell’università di Susa, a 150 chilometri a sud della capitale Tunisi, dopo che una studentessa non era stata ammessa perché indossava il niqab, il velo totale delle donne musulmane che copre tutto il corpo a eccezione degli occhi. Poche ore dopo circa 200 estremisti sono entrati nell’edificio, minacciando i professori ed esponendo cartelli contro il divieto del velo totale deciso dal ministero tunisino dell’istruzione all’inizio dell’anno accademico. In serata circa duecento donne tunisine, venute a sapere delle aggressioni di Susa su Facebook, sono scese in strada nella periferia di El Menzah, una città della Tunisia, per protestare contro il raid degli estremisti.
La tensione è tornata a salire nella giornata di oggi, quando centinaia di islamisti sono tornati a protestare all’università di Tunisi contro il divieto del niqab negli atenei, per poi spostarsi a nord della città, nel quartiere popolare di Jebel El Ahmar, dove hanno attaccato la polizia in tenuta antisommossa con pietre, coltelli e bastoni al grido di “Allahu akbar” (“Allah è grande”). Testimoni riferiscono di poliziotti in fuga dai manifestanti, che in seguito sarebbero stati comunque dispersi.
Le violenze, tuttavia, sono proseguite. Sempre oggi un gruppo di circa trecento salafiti ha attaccato a Tunisi la tv privata Nessma (di cui tra l’altro è azionista anche Mediaset). Dopo aver minacciato di morte editori e giornalisti, gli estremisti hanno tentato, senza successo, di dar fuoco agli studi televisivi, prima di essere respinti dalla polizia. L’attacco dei salafiti è scaturito dalla recente messa in onda di Persepolis, il film di animazione di Marjane Satrapi ispirato al suo omonimo graphic novel. Il film racconta, attraverso gli occhi di una bambina, gli ultimi giorni dello scià iraniano prima della rivoluzione dell’ayatollah Khomeini. «Subito dopo la messa in onda del film, abbiamo ricevuto minacce di morte su Facebook», ha dichiarato il presidente di Nessma, Nebil Karoui.
L’attacco di Nessma ha ricordato un episodio di violenza molto simile, accaduto lo scorso giugno, quando un gruppo di salafiti attaccò un cinema di Tunisi per aver proiettato il film Ni Dieu, Ni Maitre (“Nessun dio, nessun maestro”) della regista franco-tunisina Nadia El Fani, una pellicola molto critica nei confronti delle fazioni più estreme e politicizzate dell’Islam. Nel febbraio scorso, invece, a poche settimane dalla caduta di Ben Ali, decine di islamisti avevano provato a dare fuoco a un quartiere di Tunisi famoso per i suoi bordelli che, secondo gli estremisti, «devono essere tutti chiusi, perché le donne in Tunisia non possono essere trattate come divinità».
Nelle elezioni del 23 ottobre, le prime della Tunisia liberata nove mesi fa dal regime di Ben Ali, si voterà per eleggere l’Assemblea costituente, che sarà incaricata di redigere una nuova Costituzione. Secondo gli ultimi sondaggi, tra le ottanta liste iscritte, il partito islamista Ennahda dovrebbe ottenere il maggior numero di voti. Come in seguito all’attacco alla tv Nessma, i vertici di Ennahda hanno spesso preso le distanze da simili episodi violenti, dichiarando di voler applicare i principi islamici con “la giusta moderazione”. Tuttavia, come nel caso del film di Nadia El Fani, secondo Ennahda alcuni attacchi degli estremisti vengono scatenati “da alcune provocazioni contro l’Islam”.
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domenica 9 ottobre 2011
dai quotidiani italiani
Tunisia chiama Italia: Riaprire rubinetti immigrazione legale
da "il Fatto Quotidiano" del 9 Ottobre 2011
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da "il Fatto Quotidiano" del 9 Ottobre 2011
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sabato 8 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
Incontrate Italiani di Cartagine in Italia!
Cari lettori. Siamo lieti di informarvi che alcuni membri di Italiani di Cartagine saranno in Italia nei prossimi giorni per una serie di presentazioni del libro Non Ho Piu' Paura, Diario di una Rivoluzione. Eccovi gli appuntamenti
- Parma, 9 Ottobre mattina Feltrinelli vedi link evento. Vedi il programa intero
- Padova, 9 Ottobre pomeriggio Libreria Lovat. Ved lin evento.
- Brescia, 11 Ottobre Camera del Lavoro. Vedi link evento
mercoledì 5 ottobre 2011
Le caramelle di Ennhada e il paese dei balocchi
Sanna lavora come segretaria nel mio uffico. E' una ragazza giovanissima, personalita' frizzante e dinamica. Non parla mai di politica, retaggio ancora di una generazione cresciuta alle insegne del taboo della politica. E' cresciuta negli anni di Ben Ali, non ha visto altro nel proprio paese, anche se di democrazia ne ha sentito parlare, come tutti i Tunisini, esposti all'occidente come pochi. Andiam oa pranzo in una giornata come tante altre, un sandwich rapido per tornare ognuno alla propria scrivania quanto prima, ambedu sommersi di lavoro. Il tempo del sandwich e' quanto basta per un'apertura spontanea. "Lo sai che domenica sono passati quelli di Ennhada (il principale partito islamista tunisino) nel mio quartiere?". Erano una dozzina di macchine, suonavano a festa, distribuivano caramelle ai bambini, facevano promesse che se Ennhada avrebbe vinto le elezioni, ci sarebbe stata una ripresa economica: sussidi per disoccupati, sussidi ai trasporti ....il paese dei balocchi insomma - mi viene da pensare - ma e' lei stessa ad anticiparmi "il governo non ha soldi, come fanno a promettere tutto cio?'". Sanna non ha certo una laurea in economia, ma il suo buonsenso non si allolontana da una realta' che vede la Tunisia quest'anno a crescita ZERO e che prevede un deficit per il prossimo anno che tutti ormai prevedono attorno al 7 per cento del Prodotto Interno Lordo....altro che Regole di Maastricht. Chiedo - forse un po' sfacciatamente - "ma vi erano donne in quelle macchine?" "Certo - risponde - e portavano tutte il velo, c'erano anche uomini con la barba lunga" (tipico dei Salafisti, frazione delll'Islam ortodossa). Questo racconto si aggiunge quello di altri, che ci han parlato di strategie ben piu' aggressive che le caramelle. In alcune localita' il partito islamico offre di pagare le bollette del telefono, della luce. Mi ricorda quello che facevano i democristiani nel dopoguerra in Italia, scarpa destra prima e sinistra dopo le elezioni. Eppure non solo nei metodi i partiti a ispirazione religiosa si somigliano, ma nella forza aggregratrice che il messaggio semplice dell'appartenenza alla religione puo' dare, soprattutto in tempo di crisi. Non a caso, uno dei consulenti politici di Ennhada e' un italiano di formazione cattolica, anche lui traccia i paralleli tra i due fenomeni in una intervista su Nena News. Ma la domanda del secolo e', sara' Ennhada un partito aggregatore, come lo e' stato la DC? o ci sara' una frattura tra Ennhada e il resto del paese? Sara' in grado di mantenere le promesse di liberta' religiosa?....ma soprattutto, riuscira' il partito che ormai tutti prevedono come lo scontato vincitore delle elezioni a far ripartire l'economia e a convertire la Tunisia nel paese dei balocchi?
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